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Lo xenotrapianto, ossia il trapianto di organi animali nell’uomo, è diventato possibile grazie all’innovazione scientifica e alle modifiche genetiche sull’organo effettuate in laboratorio. Tuttavia, per l’uomo che due mesi fa ha ricevuto il trapianto di rene di maiale, l’intervento potrebbe non aver funzionato, è morto.
Morto dopo due mesi dal trapianto
E’ morto dopo due mesi dall’intervento il primo uomo che si era sottoposto al trapianto di un rene di maiale geneticamente modificato, l’ospedale, il Massachusetts General Hospital di Boston, ha dichiarato di non avere alcuna indicazione che la causa sia stata proprio il trapianto.
Il trapianto di rene di maiale due mesi fa
Richard “Rick” Slayman, 62 anni, era stato sottoposto all’impianto di rene di maiale nell’ospedale generale del Massachusetts, a marzo 2024.
Due settimane dopo l’intervento è stato dimesso perché in buone condizioni di salute con un intervento riuscito. I chirurghi ritenevano che l’organo sarebbe durato almeno due anni. Tuttavia, la tragica notizia arriva ieri, la sua famiglia e l’ospedale hanno confermato la morte di Slayman.
La decisione per il trapianto del rene di maiale
L’uomo soffriva di diabete e ipertensione da tempo ed era stato in dialisi per sette anni. Nel 2018 aveva ricevuto un rene umano ma il suo corpo lo aveva rigettato.
Nel 2023, riprese la dialisi, erano emerse gravi complicazioni e i ricoveri, per un nuovo trapianto umano avrebbe dovuto aspettare dai cinque ai sei anni e non sarebbe stato in grado di sopravvivere. Per questo aveva accettato di sottoporsi alla sperimentazione.
Per l’uomo si trattava di un tentativo sperimentale disperato. Negli Stati Uniti è concesso in casi considerati compassionevoli, ricorrere a trattamenti di questo genere.