“Vedrete, si compreranno la partita con la Slovacchia: il prossimo anno un paio di giocatori slovacchi giocheranno nei nostri club”. Queste sono state le parole che Umberto Bossi ha snocciolato con il suo consueto acume in risposta a chi gli chiedeva un pronostico sulla partita di giovedì. Immediata la risposta della Federcalcio: «Una dichiarazione sconcertante e offensiva. Questa volta e in questa occasione il senatore Umberto Bossi ha passato il segno».
Diciamo certamente non solo in questa occasione.Continuano senza sosta le provocazioni padane contro la nazionale e contro l’unità del Paese. Perchè questa uscita di Bossi? Voleva attaccare l’ultimo dei collanti del popolo italiano, la nazionale, o semplicemente è terrorizzato all’idea che qualche slovacco arrivi in Italia?
Già sento il commento dei più critici… niente retorica, per carità, non preoccupatevi, non saranno gli azzurri a salvare l’Italia dai suoi quotidiani dolori, possiamo starne a parlare all’infinito delle ipocrisie del calcio e della faciloneria sportivo-patriottica degli italiani.
Eppure, per un calciofilo, per uno sportivo appassionato, per uno che vuole riempirsi l’estate con l’emozione del tifo sfrenato, queste parole che arrivano da un ministro del governo italiano sono imbarazzanti e puzzano di squallido opportunismo politico. In altre parole: ecco un’altra piccola vergogna, l’ennesima sconcertante esternazione leghista che si va ad aggiungere alle numerose altre, e ben più serie, che hanno sempre costellato l’universo dialettico di un partito separatista, razzista e anticostituzionale.