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Antonella Oliviero, imprenditrice campana, ha sollevato una preoccupante denuncia sul Bonus ZES Unica che rischia di danneggiare gravemente le piccole e medie imprese: “Stiamo colpendo quegli attori imprescindibili per sviluppo e crescita delle aree meridionali”.
Bonus ZES Unica: le problematiche al Sud
La misura legislativa, infatti, ha subentrato ai precedenti crediti d’imposta per il Mezzogiorno e per le Zone Economiche Speciali, ma lo scenario delineato preoccupa i cittadini e gli imprenditori del Sud Italia.
I due punti critici del Bonus ZES
Antonella Oliviero, CEO di un’azienda che si occupa di internet e comunicazione, evidenzia due aspetti particolarmente preoccupanti del Bonus ZES Unica: il primo riguarda l’esclusione delle agevolazioni per il settore della banda larga.
Una decisione che penalizza non solo i provider locali, ma anche le numerose aziende che gravitano intorno al comparto, come le aziende di comunicazione, le software house e così via.
“Come è possibile che la connessione a banda larga, uno dei motori per lo sviluppo tecnologico e la competitività delle imprese, venga esclusa? Ciò mette a rischio gli investimenti cruciali per il progresso digitale del nostro paese, in un mondo sempre più interconnesso”, si chiede Oliviero.
Il secondo aspetto critico riguarda l’aumento del tetto minimo di investimento a 200mila euro. Questa limitazione colpisce particolarmente le piccole imprese, che spesso rappresentano i motori vitali dei territori. Il rischio di escludere queste aziende dagli incentivi è una vera e propria minaccia alla loro sostenibilità e crescita.
“Sembra quasi che ci sia un piano preciso per danneggiare le piccole aziende a favore delle grandi. Non credo sia giusto. Dobbiamo fare di meglio”, afferma con preoccupazione Oliviero.
L’appello di Oliviero
Questa denuncia non è solo una critica, bensì un appello sentito ai rappresentanti politici meridionali in Parlamento, così come alle associazioni di categoria. Secondo l’imprenditrice è fondamentale fare di più per garantire un futuro digitale prospero per tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni.
Oliviero solleva una domanda che si staglia nel cielo come una nuvola densa e oscura: “Dove sono i rappresentanti politici delle nostre terre che siedono in Parlamento? Dove sono le associazioni di categoria, spesso rappresentate da grandi imprenditori, che troppo spesso dimenticano i bisogni e le sfide dei piccoli imprenditori?”
Non è solo una questione di tasse, ma di una cultura dell’imprenditorialità che deve essere esaltata e tutelata.
“«Servono voci che sappiano alzarsi in difesa delle piccole imprese che contribuiscono in modo concreto alla vitalità economica e sociale delle nostre comunità. Siamo fiduciosi che attraverso una collaborazione costruttiva, daremo vita a un futuro in cui l’imprenditorialità sarà celebrata e incoraggiata, portando benefici a tutti”, conclude Oliviero.