Nel processo in corso davanti alla Corte d’Assise di Bologna, presieduta dal giudice Pier Luigi Di Bari, è imputato il medico Giampaolo Amato, 64 anni.
Il dottore è accusato di un duplice omicidio: ovvero quello della moglie Isabella Linsalata (62 anni) e della suocera Giulia Tateo (87 anni), avvenuti tra il 30 e il 31 ottobre 2021. Si sostiene che le due donne siano state avvelenate con un mix di psicofarmaci e anestetico.
Medico Amato al processo, l’accusa
A guidare l’accusa contro il medico Amato, che continua a dichiararsi innocente, è la procuratrice aggiunta Morena Plazzi e il pm Domenico Ambrosino.
Amato, è un noto oftalmologo che ha lavorato sia per la Virtus Pallacanestro che per l’Ausl di Bologna, è stato arrestato nell’aprile del 2023 e da allora si trova in detenzione preventiva in attesa dello svolgimento del processo.
Nel processo che si tiene davanti alla Corte d’Assise di Bologna, si è costituita parte civile la sorella di Isabella Linsalata e il fratello di Giulia Tateo, assistiti dagli avvocati Maurizio Merlini e Francesca Stortoni.
Anche l’Udi (Unione Donne Italiane) di Bologna ha richiesto di essere parte civile.
Processo Amato, ipotesi di peculato
L’Ausl di Bologna sarà parte civile per l’ipotesi di peculato, accanto all’accusa di omicidio, poiché Amato è accusato di aver rubato farmaci (essendo un medico in servizio presso l’Ausl) e di detenzione illegale di sostanze stupefacenti o psicotrope adoperate nei presunti omicidi.