Il Consiglio dei ministri previsto per questa mattina è stato rinviato a venerdì alle 10 su richiesta di Giorgia Meloni, che esige misure più nette ed efficaci sul decreto bollette. La presidente del Consiglio è rimasta insoddisfatta della bozza arrivata sul suo tavolo per gli aiuti a famiglie e imprese contro il caro energia: servono misure “più efficaci” e non si è fatto abbastanza, questa la la strigliata ai ministri. Ecco che il lavoro dei tecnici dei ministeri dell’Economia e dell’Ambiente, guidati da Giancarlo Giorgetti e Gilberto Pichetto, durerà altri 3 giorni. E venerdì sarà esaminato anche il disegno di legge delega sul nucleare. Il rinvio è stato pianificato poiché quanto fatto finora è stato definito dalla premier “non soddisfacente”; l’obiettivo è quello di rafforzare le risposte, specie per i soggetti più vulnerabili.
Giorgia Meloni rinvia il Cdm: servono misure “più efficaci” per i decreto bollette
Non si tratta di una questione di fondi, già individuati tra 2,8 e 3 miliardi, ma di efficacia delle misure. Il governo punta a estendere da un fronte il “bonus sociale” aumentando la soglia Isee da 9.530 a 15mila euro. Dall’altro, si sta lavorando per risollevare le imprese, per cui per sostenerle, assieme alle Pmi, si punta a recuperare 600 milioni dalle aste Ets (Emission trading system, la tassa sulle emissioni di Co2). Tra le ipotesi al vaglio, c’è anche una riduzione del differenziale tra il costo del gas sul mercato di riferimento europeo e quello sul mercato all’ingrosso italiano. Sta crescendo nel frattempo il timore delle associazioni dei consumatori e delle piccole imprese.
Le proposte dell’opposizione
Per le aziende del terziario la bolletta elettrica di gennaio ha presentato una crescita media del 24% rispetto a gennaio 2024 e del 56,5% rispetto al 2019, come avverte Confcommercio, chiedendo un intervento sugli oneri di sistema e il disaccoppiamento tra il prezzo dell’elettricità e quello del gas. Il decreto deve contenere “un robusto intervento per le Pmi”, ha incalzato la Cna. Anche l’opposizione si è espressa, e la leader del Pd, Elly Schlein, ha presentato le proposte dem contro in diretta sui social: scorporare il prezzo dell’energia da quello del gas e far ottenere prezzi più bassi dall’Acquirente unico pubblico. “Bene gli aiuti alle fasce più deboli”, ma non sono sufficienti soluzioni di “corto respiro”: serve una “svolta”, ha detto Schlein, che ha invitato la maggioranza ad ascoltare le loro idee. Sono state definite “ottime” dall’Unc (consumatori), che ha invitato il governo a tenerle in considerazione. Per il Codacons, invece, non sarebbero risolutive: bisogna intervenire con misure strutturali sulla tassazione eccessiva.