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Boccia: 'Per l'amore della democrazia, porterò alla luce la verità'

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Maria Rosaria Boccia, in un post su Instagram, ha espresso la sua preoccupazione per la transizione verso una tirannia se l'arbitrio governa l'azione del potere. Ha affermato la sua dignità e onorabilità come donna e cittadina, e ha promesso di difenderle dai danni provocati dal Ministro della Cultura. Boccia ha annunciato un colloquio con 'E' sempre Cartabianca', dove intende rivelare come la sua dignità sia stata offesa e come il suo ruolo di consigliera ministeriale le sia stato sottratto indebitamente.

Se l’arbitrio governa l’azione del potere, ci stiamo avvicinando a una transizione verso un nuovo tipo di governo: la tirannia. Infatti, nella volubilità del tiranno risiede il fondamento essenziale per il mantenimento della tirannia. Sono risoluta a fornire la prova della mia onorabilità, spinta soprattutto dal mio affetto per la Repubblica Italiana e per la Democrazia. Queste sono le parole di Maria Rosaria Boccia, scritte in un post su Instagram. Io sostengo la mia onorabilità e l’integrità come donna e cittadina, e pertanto mi batto per la mia dignità. La salvaguardia della dignità del popolo è il fulcro per la preservazione dello Stato repubblicano. È mio dovere difendere l’autenticità della mia onorabilità e integrità, compromesse dalle ingiurie del Ministro della Cultura, scrive anche nel post in cui annuncia la notizia del suo colloquio con ‘E’ sempre Cartabianca’ in onda stasera. Tuttavia, aggiunge, non ho ancora ricevuto scuse formali; al contrario, sono stata ripetutamente sottoposta a minacce di denuncia. Perciò, per la mia ammirazione per la Democrazia e la Repubblica, devo salvaguardare con determinazione la mia integrità come donna e come cittadina repubblicana. Di conseguenza, è essenziale che io riveli la veridicità della mia dignità offesa. Ho intenzione di dimostrare che la mia onorabilità è stata crudelmente compromessa davanti a milioni di persone e che – prosegue – il mio ruolo di consigliera ministeriale, che ho assunto, mi è stato sottratto indebitamente, annullando il decreto di nomina a mia insaputa.