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Bimbo di 5 anni chiama i soccorsi e salva il padre

bambino di 5 anni chiama i soccorsi e salva il padre

Il padre ha avuto un malore ma il figlio di 5 anni non si è fatto prendere dal panico: ha telefonato ai soccorsi, salvandogli la vita.

Questa volta, è un padre a dover la vita al proprio figlio. Ha soltanto 5 anni il bambino che resosi conto del fatto che il suo papà non stesse bene, non ha esitato a chiamare i soccorsi con una telefonata provvidenziale. L’uomo infatti, poco prima delle 23 di domenica sera, ha improvvisamente perso i sensi a causa di un coma diabetico.

La chiamata al pronto soccorso

I genitori sono separati, dunque in quel momento in casa era presente soltanto il bambino, dal quale, vista l’età, non ci si sarebbe mai aspettati così tanta scaltrezza. Invece, nonostante il piccolo non sapesse né il suo cognome né l’indirizzo della propria casa, è riuscito a guidare i soccorsi fino a portarli dritti all’abitazione. Gli operatori del 17 (il numero telefonico corrispondente al 118 italiano), sono rimasti sconcertati fin da subito, nel sentire le prime parole pronunciate da quella vocina: «Pronto! Mi sa che papà è morto!». A quel punto, capendo la gravità della situazione, i medici si sono premuniti di informare anche la polizia. Dopodiché, i soccorritori hanno impegnato il bambino al telefono per ben 40 minuti, cercando di capire in tutti i modi le coordinate del luogo in cui era necessario il soccorso. Il coraggioso pargoletto, ci ha messo il massimo impegno possibile nel fornire tutte le informazioni di cui poteva disporre a quell’età: si ricordava infatti, di abitare nella terza casa della via, e gli operatori, dopo aver cercato di estrapolare altri dettagli, sono arrivati a un indirizzo: la casa si trovava in un paese della Normandia, a Glos-la-Ferriere. Gendarmi e medici allora, hanno raccomandato al bambino di uscire dall’abitazione e agitare le mani, nel momento in cui avesse sentito le sirene dell’ambulanza.

Un piccolo supereroe

Il colonnello Pierre Baillargeat, che si è occupato del caso, ha raccontato: “Al telefono il bambino è stato molto calmo e anche se era molto preoccupato per ciò che stava accadendo al padre, ha mantenuto un atteggiamento molto rigoroso”. Effettivamente, la calma con cui ha affrontato tutta la situazione, è davvero ammirabile. Certo, forse ha influito anche l’ingenuità di quell’età, e nonostante il bambino avesse capito che c’era qualcosa che non andava, è probabile che in realtà non abbia percepito fino in fondo la gravità dell’accaduto. Tuttavia, al momento l’uomo è salvo proprio grazie a suo figlio. Appena i soccorsi sono giunti sul posto, hanno trovato il padre del bambino in coma, in un totale stato d’incoscienza, ma ancora vivo. Intanto, il piccolo supereroe è stato affidato alla madre.

Nelle vicende ad alto rischio, anche pochissimi gesti ed attimi, possono fare la differenza. Ogni anno in Italia circa 60 mila persone sono colpite da arresto cardiaco e la possibilità di sopravvivenza è due/tre volte più alta se eventuali testimoni iniziano le manovre di rianimazione prima dell’arrivo dell’ambulanza. Ognuno di noi purtroppo potrebbe trovarsi in una situazione simile, e interiorizzare le pratiche di primo soccorso fin dalla tenera età, può risultare un vantaggio notevole per l’intera comunità. Già da bambini, come si è visto in questo caso, si può fare molto: ovviamente la forza fisica necessaria per praticare un massaggio cardiaco ad esempio, la si raggiunge circa a 12 anni, ma senza parlare di manovre complicate, insegnare ai piccolissimi, ad usare il telefono per chiamare i soccorsi nel caso di necessità, sarebbe indiscutibilmente utile.