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Bimba di nove mesi morta ad Acerra, il padre positivo all'hashish: nuove ipotesi

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Emergono le prime ipotesi sulla morte di Giulia, la bimba di nove mesi trovata in una pozza di sangue in casa ad Acerra

Cominciano a emergere perplessità riguardo alla dinamica della morte di Giulia, la bimba di nove mesi trovata morta in una pozza di sangue nel letto di casa sua ad Acerra. Il padre, sotto indagine per omicidio colposo, ha accusato il pitbull di famiglia, nonostante in un primo momento avesse parlato di un cane randagio. Emergono i primi dubbi e le prime ipotesi degli inquirenti.

Bimba morta ad Acerra, il padre positivo all’hashish: i dubbi e le ipotesi

Gli esami su Tyson, pitbull di 25 kg di famiglia da otto anni, non avrebbero rilevato tracce di Dna della vittima nella sua bocca. Sul pelo dell’altro cane, Laika, sarebbero state trovate tracce di sangue, probabilmente dovute a un contatto con il corpo di Giulia.

Il padre della bimba, positivo all’hashish e negativo a cocaina e oppiacei, è indagato a piede libero per omicidio colposo. La Procura continua le indagini, analizzando anche le immagini delle telecamere del rione Ice Snei di Acerra per verificare se l’uomo si sia allontanato da casa mentre era solo con la figlia. La madre, invece, era al lavoro.

Secondo quanto dichiarato dal 24enne, si sarebbe addormentato sul letto con la figlia, per poi svegliarsi e trovarla a terra in una pozza di sangue. Inizialmente, aveva parlato di un’aggressione da parte di un cane randagio, ma successivamente ha cambiato versione durante l’interrogatorio con la polizia di Acerra, attribuendo l’aggressione al pitbull di famiglia, Tyson.

Il giovane papà ha portato Giulia, ormai incosciente, in ospedale poco prima della mezzanotte di domenica 16 febbraio. I medici hanno subito riscontrato gravi ferite al volto e alla testa. La bambina è morta poco dopo l’arrivo, in arresto cardiocircolatorio.

Bimba morta ad Acerra: indagini in corso

La procura di Nola ha avviato un’inchiesta sulla morte della bambina, disponendo il sequestro della salma per l’autopsia e il sequestro temporaneo dell’appartamento dove è avvenuto il fatto per effettuare i rilievi.

La giovane mamma avrebbe dichiarato che il pitbull, sprovvisto di microchip, non aveva mai mostrato segni di aggressività. Tuttavia, i vicini continuano ad accusare l’animale, ora in custodia con l’altro cane in un canile di Frattaminore. Alcuni residenti del rione riferiscono di un’aggressione a un cagnolino avvenuta la scorsa estate, ma non risulta alcuna denuncia all’Asl.