Lima (Perù), 16 nov.
(askanews) – Ultimo vertice Apec per il presidente Usa uscente Joe Biden, che nel suo discorso davanti ai leader di Giappone e Corea del Sud nell’ambito dell’associazione Asia-Pacifico ha avvertito: “siamo di fronte a un momento di significativo cambiamento politico”. Il presidente Usa si riferisce certamente all’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca ma anche alle molte crisi che percorrono il pianeta. A Lima, Biden ha avuto un meeting tripartito con il neopremier del Giappone e il presidente della Corea del Sud, Shigeru Ishiba e Yoon Suk Yeol, una “alleanza fatta per durare” ha detto il presidente statunitense.
Presenti a Lima i leader dell’associazione Asia Pacifico incluso il presidente cinese Xi Jinping la cui alleanza con la Russia rappresenta un problema per gli USA di Biden ma anche per quelli di Donald Trump. Le tensioni si moltiplicano su più fronti: dall’economia globale ai conflitti in Europa e Medio Oriente. Grande è insomma la confusione sotto il cielo, e la Cina di Xi Jinping intravede un’opportunità di colmare i vuoti lasciati da un’America percepita come sempre più inaffidabile e isolazionista.
A dimostrarlo anche l’inaugurazione di un megaporto finanziato da Pechino sulle coste peruviane, appena prima del vertice dell’Asia-Pacific Economic Cooperation.
La mossa di Xi è pragmatica ma al tempo stesso ambiziosa. Da una parte, mira a consolidare i legami con i Paesi del Sud del mondo; dall’altra, punta a mettere in discussione la coesione tra gli Stati Uniti e i loro alleati. Se Trump seguirà il copione già scritto durante il primo mandato – con dazi, barriere tecnologiche e politiche isolate – Pechino spera di sfruttare il malcontento dei partner di Washington per presentarsi come un’alternativa stabile e prevedibile.