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Bianca Berlinguer ha rivelato, con una certa ironia, che Boccia aveva desiderato ricevere le domande in forma scritta in precedenza. Aggiunge inoltre di averlo chiuso nel camerino, cosa che secondo lei è motivo di risate.

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Bianca Berlinguer spiega il motivo del mancato colloquio con Maria Rosaria Boccia durante il suo programma "È sempre Cartabianca", asserendo che il disaccordo è scaturito dalla riluttanza di Berlinguer a fornire a Boccia le domande in anticipo e per iscritto. Rispetto alle accuse di Boccia di essere stata trattenuta nel camerino contro la sua volontà, Berlinguer smentisce con risate, affermando di non aver mai vissuto simili situazioni in 35 anni di carriera. Boccia su Instagram ha invece affermato di aver percepito l'intenzione di fare dell'intervista un "argomento politico e di pettegolezzo". Berlinguer sottolinea che l'intervista era tesa a discutere dettagli precisi del caso e non a favorire pettegolezzi o manipolazioni politiche.

Bianca Berlinguer ha chiarito le circostanze che hanno portato al mancato colloquio con Maria Rosaria Boccia il martedì sera. Sostiene fermamente che il dissidio è nato dalla sua riluttanza a fornire a Boccia una lista anticipata e scritta delle domande che aveva in programma di fare, come evidenziato nei post sui social media del suo programma È sempre Cartabianca. Riguardo alle accuse di Boccia di essere stata trattenuta nel camerino controlicitamente, Berlinguer le risponde sorridendo, affermando che in 35 anni di carriera non ha mai avuto un episodio simile e che ha deciso di non rispondere più alle accuse di Boccia.

Berlinguer ricorda che era prevista un’intervista individuale con Boccia durante la sua trasmissione, seguita poi da una discussione con altri giornalisti, i cui nomi erano stati forniti a Boccia in anticipo, tra cui Concita De Gregorio, Annalisa Chirico, Alessandro Sallusti e Andrea Scanzi. Inoltre, Boccia aveva insistito per ricevere in anticipo le domande dell’intervista per iscritto, cosa che è sempre stata rifiutata per tutti gli ospiti del programma. Di conseguenza, Berlinguer aveva inviato a Boccia un riassunto dei temi generali che avrebbero discusso, precisando che sarebbero stati gli altri giornalisti a formulare le domande nel talk susseguente.

«Nel nostro incontro – continua Berlinguer – ho assicurato che non avrei ostacolato nessuna informazione o “verità” che avesse desiderato condividere da parte mia. Da subito, ho capito che l’unico problema era la mia riluttanza a darle in anticipo e per iscritto le mie domande. “Quando ho iniziato a chiederle quale evidenza avrebbe fornito per sostenere dichiarazioni così importanti”, aggiunge la giornalista, “la signora Boccia ha risposto che non avevo capito abbastanza bene la sua storia, che non conoscevo i dettagli del suo caso e che non c’era la giusta sintonia tra di noi; mi ha accusata di essere più interessata al gossip e alla chiacchierata politica piuttosto che alle ‘verità’ che voleva svelare. Riguardo l’asserzione di averla trattenuta nel camerino contro la sua volontà, non posso fare altro che ridere. Nel mio trentacinque anni di carriera non mi ero mai trovata in una simile situazione e a partire da questo momento non risponderò più alle dichiarazioni di Maria Rosaria Boccia». Le parole di Maria Rosaria Boccia. “Ho immediatamente avvertito che l’intenzione non era di ascoltare la verità, ma di farne un argomento politico e di pettegolezzo”. Questo è come Maria Rosaria Boccia descrive su Instagram le ragioni del suo rifiuto a partecipare l’altro ieri all’intervista a È sempre Cartabianca. “Non abbiamo mai parlato del secondo segmento e del tipo di domande che avrebbero fatto nelle 2 ore in cui sono stata trattenuta nel camerino dalla costante e ripetuta insistenza di volermi coinvolgere nello show, e quindi contro la mia volontà, avendo espresso fin da subito il desiderio di andarmene”.

Bianca Berlinguer e il suo interlocutore hanno discusso nel camerino per mettere a punto la storia da discutere nel primo blog interamente dedicato all’intervista, afferma la sorgente. Essa riferisce di aver percepito un tentativo di trasformare l’intero scenario in un dibattito politico e pettegolezzo. Per evitare questa deriva, insiste: “Il primo blocco è stato riservato, lo sottolineo, solo per chiarire i dettagli precisi del caso. Ho richiesto una divisione in due blocchi, entrando nel secondo solo con una base solida di fatti che avrebbe consentito di perseguire la verità reale, allontanandosi da qualsiasi pettegolezzo o possibile manipolazione politica.”