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Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che boccia i cartelli sul prezzo medio dei carburanti ai benzinai, annullando un articolo di un decreto ministeriale del 2023. Nonostante la decisione, il Codacons afferma che ciò non avrà effetti significativi sui consumatori, in quanto la misura non ha influenzato i prezzi alla pompa.
La sentenza del Consiglio di Stato
Il Consiglio di Stato ha deciso di annullare l’articolo 7 del Decreto Ministeriale del 31 marzo 2023, che prevedeva l’obbligo di esporre con evidenza cartelloni riportanti i prezzi medi di riferimento dei carburanti. Questa decisione è stata presa a seguito del ricorso in appello presentato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La posizione del Codacons
Secondo il Codacons, l’annullamento dei cartelli non avrà effetti tangibili sui consumatori, poiché la misura non ha prodotto gli effetti sperati nel contenimento dei prezzi alla pompa. Pur riconoscendo che i cartelli avrebbero garantito maggiore trasparenza, il Codacons sostiene che altre misure sono necessarie per proteggere i consumatori dalle speculazioni dei prezzi dei carburanti.
Le proposte del Codacons
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha sottolineato la necessità che il governo intervenga con misure più incisive per difendere i consumatori dalle speculazioni sui prezzi dei carburanti. Rienzi ha suggerito la riduzione della tassazione sui carburanti e l’adozione di provvedimenti che blocchino i rincari speculativi durante le festività e gli esodi legati alle vacanze. Inoltre, ha proposto l’implementazione di strumenti efficaci per ridurre automaticamente l’impatto delle imposte quando i prezzi industriali dei carburanti aumentano, al fine di prevenire ulteriori speculazioni da parte dello Stato.
La decisione del Consiglio di Stato e le considerazioni del Codacons pongono l’accento sulla necessità di interventi efficaci per garantire trasparenza e protezione ai consumatori nel settore dei carburanti.