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Il generale e politico israeliano Benny Gantz ha lanciato un ultimatum a Benyamin Netanyahu, alle prese con una imponente operazione militare a Rafah.
La reazione del premier israeliano.
Ultimatum di Benny Gantz a Benyamin Netanyahu
Dopo il ministro della Difesa Yov Gallant, ad accendere gli animi è ora un ultimatum da parte di Benny Gantz a Benyamin Netanyahu.
Se entro l’8 giugno non verrà formalizzato un piano d’azione su Gaza, il leader lascerà l’esecutivo di emergenza. Tale piano deve comprendere il futuro politico della Striscia di Gaza in una direzione Usa-Ue-araba.
La replica del primo ministro israeliano
“Mentre i nostri eroici combattenti lottano per distruggere i battaglio di Hamas e Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al primo ministro invece di lanciarne uno ad Hamas”.
Benyamin Netanyahu ha risposto così all’ultimatum, parlando di condizioni vane il cui significato appare chiaro: la fine della guerra e la sconfitta di Israele, abbandonare gli ostaggi e mantenere intatto Hamas, così come sostenere la creazione di uno Stato palestinese.
Gli ultimi eventi della guerra in Israele
Il terremoto che ha scosso il gabinetto di guerra israeliano è arrivato in una fase in cui la pace sembra ancora molto lontana.
Di recente, la polizia ha arrestato un sospetto per aver creato disordini a Tel Aviv durante le proteste antigovernative.
Tragica anche la condizione degli ostaggi, alcune fonti infatti hanno riferito che le trattative sono state sospese poiché ci sono differenze nette di pensiero in merito al veto di Israele ai nomi di terroristi di cui Hamas potrebbe chiedere il rilascio.
L’unica novità è il recupero del corpo di un altro ostaggio ucciso il 7 ottobre.