Si è spento all’età di 63 anni Benedetto Ceraulo, figura centrale di uno dei delitti più clamorosi degli anni ’90 in Italia: l’omicidio dell’imprenditore Maurizio Gucci, avvenuto nel 1995. Dopo quasi trent’anni di carcere e silenzio, il suo nome è tornato tristemente alla ribalta lo scorso 22 aprile, quando ha sparato due colpi di pistola al volto del figlio Gaetano.
Un epilogo drammatico per una vita segnata dalla violenza e dal mistero.
Dal delitto Gucci al colpo di pistola contro il figlio
Patrizia Reggiani, ex consorte di Maurizio Gucci, e Benedetto Ceraulo non hanno mai confessato un coinvolgimento diretto nell’assassinio dell’imprenditore. Tuttavia, le prove raccolte, tra cui intercettazioni e testimonianze di altri complici, si sono rivelate decisive per la loro condanna.
Nel novembre 1998, il tribunale ha condannato Reggiani e Orazio Cicala a 29 anni di carcere: la prima come mandante del delitto, il secondo in qualità di autista del sicario. A Ceraulo, riconosciuto esecutore materiale, è stato inflitto l’ergastolo. Giuseppina Auriemma ha ricevuto una pena di 25 anni per aver facilitato l’organizzazione del crimine, mentre Ivano Savioni è stato condannato a 26 anni, considerato l’ideatore dell’agguato.
Nel 2017, Ceraulo aveva ottenuto la semilibertà e stava partecipando a un percorso di reinserimento sociale. Era tornato in libertà completa due anni fa.
Secondo le prime ricostruzioni, il figlio Gaetano lo aveva raggiunto per le vacanze di Pasqua nella località di Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, dopo essere partito da Milano. Durante il soggiorno, sarebbe nata una violenta discussione: l’uomo, infuriato per presunti danni alla sua automobile, avrebbe impugnato un’arma e fatto fuoco più volte contro il figlio, colpendolo al volto. Nonostante le gravi ferite, il 37enne è riuscito a fuggire e a chiedere soccorso in un bar nelle vicinanze. Poco dopo, Ceraulo avrebbe rivolto la pistola contro se stesso.
Benedetto Ceraulo morto in ospedale
Le sue condizioni erano apparse subito gravissime, ma con il passare delle ore si era accesa una tenue speranza di sopravvivenza. Tuttavia, Benedetto Ceraulo, il padre che aveva sparato al figlio in via Fontine, è deceduto all’ospedale di Cisanello, a Pisa. Prima di morire, avrebbe scelto di donare gli organi.
La notizia del decesso è stata diffusa nel pomeriggio di ieri dalla Procura della Repubblica. Dopo aver ferito il figlio con due colpi di pistola, Ceraulo aveva rivolto l’arma contro se stesso, sparandosi alla testa. Era in coma da martedì della scorsa settimana.
“Ti perdono per il male che mi hai fatto. Ma non ti perdono per il male che hai inflitto a te stesso. Che il Dio che tanto adoravi e pregavi possa guardare dentro il tuo cuore, riconoscere le tue colpe, e offrirti la forza per attraversare questo buio. E forse, cambiare davvero. Ma se decidesse di interrompere la tua vita terrena allora che Egli possa comunque perdonarti e accoglierti tra le sue braccia…E perdonare anche noi, per non aver visto che il male si nascondeva in te, silenzioso, in attesa di mostrarsi”, aveva scritto Gaetano Ceraulo in un messaggio su Facebook rivolgendosi al padre.