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Bari a rischio commissariamento: la commissione del ministero dell’Interno è stata nominata per accertare le presunte infiltrazioni mafiose nel Consiglio comunale di Bari.
Bari a rischio commissariamento: ecco cosa è successo
Il caso è scoppiato il 26 febbraio scorso, quando le indagini della Direzione distrettuale antimafia hanno portato all’arresto di 130 persone legate ai clan e hanno svelato un presunto intreccio mafia-politica con scambio di voto nelle elezioni Comunali del 2019.
I reati contestati sono: l’associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione di armi da sparo, commercio di droga e turbativa d’asta.
Le parole del sindaco Decaro dopo che Bari è a rischio commissariamento
«Oggi è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari. Il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonicamente che è stata nominata la commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune. Ieri quando ho ricevuto la telefonata di Piantedosi ero in auto con la mia scorta, che ho da 9 anni. Se c’è solo l’anticamera di un sospetto sull’amministrazione e sul sottoscritto, allora rinuncio alla scorta. Non posso essere un sindaco antimafia e avere la commissione di accesso in comune».
Inoltre, Decaro ha aggiunto:
«Non assisterò in silenzio a questa operazione di inversione della verità e di distruzione della reputazione di una amministrazione sana e di una intera città».
La risposta del ministro Matteo Piantedosi sul rischio commissariamento di Bari
Ribatte al Tg1 il ministro Matteo Piantedosi:
«Capisco l’amarezza del sindaco di Bari, il nostro governo da quando si è insediato ha già sciolto 15 Comuni in prevalenza di centrodestra. Questo governo ha dichiarato guerra alle mafie, non certo agli amministratori locali».