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Barbara Alberti si è scagliata contro l’utilizzo dello schwa. L’81enne vanta ancora una certa lucidità mentale e non ha alcuna intenzione di modificare il suo linguaggio per un’ideale di inclusività che non serve a risolvere i problemi.
Barbara Alberti contraria all’uso dello schwa
Intervistata dal settimanale Gente, Barbara Alberti ha detto la sua sull’utilizzo dello schwa. L’81enne ha parlato di inclusività e ha sottolineato che modificare la lingua italiana non servirà a risolvere i problemi.
Le parole di Barbara Alberti
Barbara Alberti ha dichiarato:
“La parola inclusività mi ripugna. Mi si vuole includere in che cosa? C’è forse un’enclave cui bisogna aderire? Non sopporto questa moda di correggere il linguaggio: ma correggerlo da cosa? Dalla condizione umana? La vita è imperfetta, è divisiva, a tratti ripugnante, non la si può edulcorare, ed è questo, anche, il suo bello. Gli unici strumenti veramente inclusivi sono la poesia e l’arte. Ma pensate alla Divina Commedia tradotta in schwa: ‘Nel mezzu del camminu di nostru vitu…’. È ridicolo e non serve a risolvere i veri problemi”.
Barbara Alberti: l’appello per la N word
Non è solo contraria allo schwa, ma crede anche che la N word debba tornare ai vecchi tempi. Barbara Alberti ha dichiarato:
Propongo anche di tornare a usare la parola n***o. Non lo dico io, ma l’antropologa camerunense Geneviève Makaping, autrice di un testo sul razzismo, Traiettorie Di Sguardi, molto tradotto e studiato: ‘Chiamatemi n***a’. Viene dal latino, solo il vostro razzismo vi fa pensare che sia offensivo”.