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Barachini è ottimista che il disegno di legge sull'intelligenza artificiale sarà votato entro la fine dell'anno.

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La risposta dell'Europa e dell'Italia all'intelligenza artificiale è stata rapida e tempestiva, con l'AI Act previsto per entrare in vigore tra un anno. Il sottosegretario Alberto Barachini ha lodato l'approccio italiano durante un convegno a Roma, sperando che la legge pertinente possa essere votata entro l'anno. Barachini ha evidenziato l'importanza di affrontare temi come la protezione del copyright e la tracciabilità dei contenuti di IA, così come la necessità di comprendere i pericoli dei deepfake nel danneggiare la reputazione di individui innocenti. Ha sottolineato l'importanza della difesa della nostra identità digitale e della consapevolezza di questi rischi.

La risposta europea e quella italiana all’intelligenza artificiale sono state tempestive. La questione del tempo è pertinente, dato che l’AI Act entrerà in vigore tra un anno, mentre l’approccio italiano ha dimostrato virtuosità. Lo ha evidenziato il sottosegretario responsabile per l’Informazione e l’Editoria, Alberto Barachini, durante il convegno “Deep fake tra realtà e illusione”, tenuto da Ipsos e Studio Previti presso “Esperienza Europa – David Sassoli” a Roma. Barachini spera che il disegno di legge pertinente, ora in esame nelle Commissioni del Senato, possa essere sottoposto al voto del Palazzo Madama entro l’anno.

“Ritengo che sia un’iniziativa estremamente lodevole – ha commentato -, poiché affronta questioni come la protezione del copyright e la tracciabilità dei contenuti generati da IA. Ma siamo riusciti a fare un significativo passo avanti sul tema del deepfake, introducendo una nuova tipologia di reato. È una tappa cruciale: facciamo un errore se riteniamo i contenuti deepfake solo divertenti o piacevoli. I neuroscienziati affermano che la percezione del pubblico si adegua al contenuto che vede, anche se sa che è distorto, lasciando un sottile senso di disagio. Un deepfake negativo può danneggiare la reputazione di una persona che non ha commesso alcuna colpa. Come cittadini, dobbiamo comprendere l’importanza della difesa della nostra identità digitale. La mancanza di consapevolezza che questo non è un gioco rappresenta il primo problema”, ha concluso.