Alfredino Rampi e Vincenzo Lantieri, due bambini legati dalla stessa tragedia e nello stesso mese: la morte dopo la caduta in un pozzo artesiano profondo metri; il primo 43 anni fa a Vermicino, il secondo nella giornata di giovedì 27 giugno, nella campagna di Palazzolo Acreide, a Siracusa.
La morte di Alfredino Rampi e del piccolo Vincenzo Lantieri
L’immensa tragedia del bimbo caduto in un pozzo a Palazzolo Acreide, nel Siracusano, richiama alla memoria quanto accaduto 43 anni fa al piccolo Alfredino Rampi: il bambino di 6 anni, morto nel 1981 in un pozzo artesiano, dopo 60 ore di disperati tentativi di riportarlo in superficie.
La morte di Vincenzo Lantieri è avvenuta in contrada Falabia, ieri 27 giugno 2024: il bambino, di soli 10 anni, si trovava in un campo estivo per ragazzi con deficit cognitivi e motori. Era lì per dare compagnia al fratello disabile durante l’evento organizzato dalla Fondazione ‘Anffas Palazzolo Acreide Doniamo Sorrisi’.
Da giorni, bambini normodotati e con deficit, erano coinvolti in attività di integrazione; ieri era prevista la gita nella piccola fattoria didattica e proprio lì è avvenuta la tragedia.
Da una prima ricostruzione dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, intervenuti sul luogo per il recupero del corpo, la vittima sarebbe salita sulla copertura del pozzo in lamiera e, mentre giocava, la lastra di metallo ha ceduto facendolo precipitare nel pozzo artesiano per 15 metri di profondità, di cui 7 ricoperti dall’acqua; per il piccolo non c’è stato nulla da fare, sarebbe morto annegato.
Il pozzo artesiano porta in superficie l’acqua dal sottosuolo grazie alla pressione naturale e le sue caratteristiche sono, spesso, comuni, profondo decine di metri con un diametro ridotto.
La segnalazione del pozzo artesiano
Alfredino la sera del 10 giugno, insieme al padre ed alcuni amici, esce a fare una passeggiata nei campi, ma di lui si perdono le tracce. Tra le zone ispezionate c’è anche un terreno con un pozzo, ma inizialmente si esclude che si trovi al suo interno perché l’ingresso è coperto da una lamiera. Si scoprirà nelle ore successive che, il proprietario del terreno, aveva ricoperto il buco dopo che il bimbo vi era già caduto all’interno.
Nel caso di Alfredino il pozzo non era segnalato a dovere e, dopo la morte del piccolo Vincenzo, i magistrati stanno cercando di rispondere proprio alla stessa domanda: ricostruire la dinamica della tragedia e capire se il pozzo fosse segnalato e realizzato secondo quanto previsto dalle norme.