> > Balneari: Gnassi (Pd), 'da governo ancora caos, settore nell'incert...

Balneari: Gnassi (Pd), 'da governo ancora caos, settore nell'incertezza'

default featured image 3 1200x900

Roma, 22 ott. (Adnkronos) - "Ancora caos sulle concessioni balneari: il governo non è ancora in grado di fornire i pareri sugli emendamenti al decreto infrazioni e il settore viene gettato ancora una volta nell’incertezza" dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi, che st...

Roma, 22 ott. (Adnkronos) – "Ancora caos sulle concessioni balneari: il governo non è ancora in grado di fornire i pareri sugli emendamenti al decreto infrazioni e il settore viene gettato ancora una volta nell’incertezza" dichiara il deputato democratico Andrea Gnassi, che sta seguendo il provvedimento alla Camera.

"La tanto sbandierata norma, concordata da Fitto con la Commissione europea, che concede tempo fino al 2027 per concludere le gare, non risolve i problemi , vacilla alla prova parlamentare. Se il decreto Salva Infrazioni con le norme sulla Bolkestein rimarrà come è non accogliendo nessuna proposta migliorativa come abbiamo chiesto e presentato, per il turismo balneare italiano si aprirà un ulteriore fase di caos. Non c è visione e spinta verso la riqualificazione delle coste e investimenti per la sostenibilità del turismo balneare; il governo apre le porte, ora davvero, a grandi gruppi stranieri (e con rischi di penetrazione di criminalita organizzata) facendo saltare il tessuto articolato delle piccole medie imprese italiane, mettendo in difficoltà i comuni su cui ricadranno tutte le lacune del decreto".

"Quanto sta accadendo – conclude il democratico – conferma l’incapacità di intervenire in modo ordinato in relazione alle specificità diverse degli 8000 km di costa e non fornisce neanche risposte certe a regioni, comuni e ai numerosi operatori, che si troveranno nuovamente nell’incertezza. Da Salvini alla Santanche da Fitto alla Meloni è bene che si vadano a rivedere le promesse perentorie che facevano . La verità è il rischio che per i prossimi tre anni l’intero settore rimanga bloccato da qualsiasi investimento e riqualificazione e perda competitività con Francia Spagna Grecia e i paesi dell‘Adriatico”.