Jhoanna Nataly Quintanilla Valle, la babysitter di 40 anni uccisa a Milano, sarebbe stata picchiata a morte, secondo i primi risultati dell’autopsia svolta sul cadavere ritrovato domenica nelle acque dell’Adda, nel comune di Zelo Buon Persico, nel Lodigiano.
Babysitter uccisa a Milano: i risultati dell’autopsia
L’esame condotto all’istituto di medicina legale di Pavia ha evidenziato segni di violenza, numerose ecchimosi e un possibile soffocamento. Sul corpo non sarebbero state trovate ferite da taglio né lesioni causate da altre armi: la vittima sarebbe stata aggredita a mani nude. La causa del decesso potrebbe essere il soffocamento, avvenuto dopo un violento pestaggio.
Il compagno della donna, Pablo Gonzalez Rivas, è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Rivas ha dichiarato di averla uccisa accidentalmente durante un gioco erotico, ma questa versione non ha convinto gli inquirenti e i risultati dell’autopsia l’hanno smentita.
Dopo il delitto, prima di gettare il corpo, chiuso in un borsone da palestra, probabilmente nell’Adda dove è stato ritrovato, Gonzalez avrebbe chiesto a un amico di aiutarlo a trovare un box o una cantina per occultarlo.
Babysitter uccisa a Milano: le indagini
Quintanilla sarebbe stata uccisa la notte tra il 24 e il 25 gennaio, ma la sua scomparsa è stata notata solo tre giorni dopo. La segnalazione della cardiologa del Sacco, che l’aveva assunta come babysitter, ha avviato le indagini il 28 gennaio. Otto giorni dopo, Rivas ha confessato l’omicidio. Nel frattempo, il corpo di Quintanilla era già stato messo in un borsone, ritrovato domenica.
La Procura ipotizza che la donna avesse scoperto la relazione segreta del compagno e che lui volesse cacciarla di casa.