Il weekend appena trascorso ha segnato un’importante novità a livello economico per il nostro paese è infatti avvenuta un’importantissima transazione tra un colosso statale, le Poste Italiane e Vivendi detentore delle quote di maggioranza di TIM. Il risultato è un cambiamento nei vertici della società di telefonia.
Tim, forse è finito il continuo “passamani” per il controllo
TIM nel corso della sua storia ha avuto svariati cambiamenti societari, prima come ente pubblico poi è passato in mani private con diversi passaggi di vertice per poi trovare una traballante stabilità grazie ai francesi di Vivendi.
Proprio il rapporto con la società transalpina aveva fatto esprimere molto più di una perplessità perché vi erano continui tira e molla, l’ultimo sul prezzo di vendita della rete TIM ad altri azionisti che alla fine si è concluso positivamente.
Tutto questo però ha avuto il suo prezzo, Vivendi voleva diminuire le proprie quote all’interno della società e per poterlo fare aveva naturalmente bisogno di compratori, questi non sono tardati ad arrivare.
Poste Italiane aumenta il proprio controllo in TIM
Poste Italiane ha concluso un accordo con Vivendi per la cessazione del 15% delle quote della società francese. Da questo momento Poste è il maggiore azionista in TIM con il 24,81%.
Come riporta la sezione economia de Corriere.it – “il gruppo del governo si trova nella posizione di decidere quali rimedi servano” – infatti TIM è in una buona ma non eccellente posizione dato che “l’occupazione nel settore è scesa del 30% con un taglio di 40 mila posti”.
Per poter cambiare la situazione è necessario cercare una collaborazione, la prima e più “facile” è quella tra TIM e PosteMobile il cui passaggio potrebbe avvenire a partire dal 1° gennaio 2026.
L’obiettivo di Poste è anche quello di riuscire a fondersi con Illiad così da portare a 3 i macro operatori di telefonia in Italia. Una trattativa non semplice ma i cui contatti sarebbero già in corso. Poste Italiane ha quindi in mano il destino di TIM.