Aviaria: è arrivata in Antartide, ricercatori spagnoli confermano presenza virus

Roma, 26 feb. (Adnkronos Salute) - L'aviaria è arrivata fino in Antartide. Gli scienziati del Centro di biologia molecolare Severo Ochoa del Consiglio superiore per la ricerca scientifica (Csic), che dipende dal ministero della Scienza, innovazione e università spagnolo, hanno con...

Roma, 26 feb.

(Adnkronos Salute) – L'aviaria è arrivata fino in Antartide. Gli scienziati del Centro di biologia molecolare Severo Ochoa del Consiglio superiore per la ricerca scientifica (Csic), che dipende dal ministero della Scienza, innovazione e università spagnolo, hanno confermato la presenza del virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità, per la prima volta intorno al Polo sud, lo scorso 24 febbraio. Nello specifico, l'équipe – guidata dal ricercatore del Csic Antonio Alcamí, che lavora nella base antartica spagnola Gabriel de Castilla, sull'isola Deception – ha analizzato i virus trovati in due campioni di Skua (uccelli appartenenti alla famiglia degli stercorari) morti vicino alla base antartica argentina Primavera.

I campioni – precisa il Csic in una nota – sono stati ottenuti adottando le massime misure di protezione per evitare la trasmissione del virus alle persone, e i virus presenti sono stati immediatamente inattivati ​​per poterli studiare in tutta sicurezza. Successivamente, i campioni sono stati trasportati da una nave argentina alla base antartica sull'isola Deception, dove sono stati analizzati dai ricercatori del Csic Ángela Vázquez e Alcamí.

L'analisi ha dimostrato che gli uccelli erano stati infettati dal sottotipo H5 dell'influenza aviaria e che in almeno un esemplare era presente il virus dell'influenza aviaria altamente patogeno, identificato da analisi con un'attendibilità del 100%.

La scoperta dimostra, dunque, per la prima volta che il virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità ha raggiunto l'Antartide nonostante la distanza e le barriere naturali che lo separano dagli altri continenti – evidenziano i ricercatori – e consentirà di predisporre programmi di prevenzione mirati. La scoperta, inoltre, potrebbe anche spiegare le morti di uccelli registrate durante l'estate antartica. Finora la variante più aggressiva era stata riscontrata in numerose località dell'emisfero settentrionale e, dalla scorsa estate, anche nell'emisfero meridionale.

Il virus è stato recentemente descritto nelle isole subantartiche, ma ad oggi, nonostante siano state segnalate morti significative di alcuni uccelli nel territorio antartico, non ne era mai stata confermata la presenza.