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Autonomia differenziata in vigore dal 13 luglio, Fondazione Gimbe: "A rischio la sanità"

Autonomia differenziata l'allarme della Fondazione Gimbe

Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha evidenziato i rischi che l'applicazione dell'autonomia differenziata potrebbe avere sulla sanità

La legge sull’autonomia differenziata è entrata in vigore a partire da sabato 13 luglio. Da Nord a Sud tuttavia, alcune regioni italiane si sono già mobilitate per richiederne l’abrogazione.

Autonomia differenziata: l’allarme della Fondazione Gimbe

In merito è intervenuto il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, che in un post su X ha messo in luce le preoccupazioni legate ai possibili rischi che l’applicazione della normativa potrebbe avere sul Servizio Sanitario Nazionale. In primis, c’è il pericolo che sovraccarichi i servizi sanitari delle regioni del Nord, con il conseguente incremento dei tempi di attesa, ma anche con il peggioramento della qualità per i residenti.

Le preoccupazioni della Fondazione Gimbe

L’autonomia differenziata legittimerà normativamente il divario tra Nord e Sud, violando il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della salute e assesterà il colpo di grazia al SSN” ha continuato Cartabellotta sui social “Peraltro, andando in direzione ostinata e contraria al PNRR, il cui obiettivo trasversale è quello di ridurre le diseguaglianze regionali e territoriali e di rilanciare il Mezzogiorno“. In prima linea contro il provvedimento anche i sindacati. Cgil e Uil Lombardia hanno avviato una raccolta firme per il referendum abrogativo. “Le nostre organizzazioni, a livello nazionale hanno deciso di promuovere, insieme ad altri soggetti (associazioni, organizzazioni con finalità sociale, partiti politici), un referendum abrogativo della legge recentemente approvata dal Parlamento che definisce, rendendola operativa, la cosiddetta Autonomia differenziata. A questo scopo è già stato depositato presso la Corte di Cassazione lo specifico quesito che sarà sottoposto alla popolazione italiana nel 2025” hanno dichiarato in un comunicato.

Le parole del ministro Urso

Di parere diametralmente opposto di è dimostrato il ministro delle imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, in visita a Napoli. “Non vedo nessuna confusione sull’autonomia differenziata, non ci sono problemi” ha commentato interrogato sull’argomento “Dall’inizio di questa legislatura abbiamo finalmente realizzato un sistema di condivisione e partecipazione con tutte le forze sindacali, con le rappresentanze delle associazioni di imprese, con le istituzioni, con gli enti locali, Comuni e Regioni, anche con la Regione Campania, che ha già portato risultati significativi“.