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La Camera ha respinto la mozione unitaria delle opposizioni sull’autonomia differenziata con 155 no, 124 sì e due astenuti.
Dai banchi delle opposizioni, i deputati hanno mostrato il tricolore e cantato l’inno di Mameli.
Autonomia differenziata: bocciata la mozione
La mozione, respinta con 155 voti contrari, 124 favorevoli e due astenuti, è stata presentata dopo la bocciatura della legge Calderoli da parte della Corte Costituzionale. Il testo chiedeva al Governo di interrompere immediatamente le trattative con le Regioni sulle ‘materie non Lep’ e di sciogliere il Comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni.
Autonomia differenziata, bocciata la mozione: proteste in Aula
Dopo il voto, in Aula è scoppiata la protesta delle opposizioni: i deputati hanno sventolato bandiere tricolori e intonato l’inno di Mameli, mentre qualcuno dai banchi ha gridato ‘vergogna‘. Il vicepresidente Giorgio Mulè ha esortato alla calma, chiedendo agli assistenti di piegare le bandiere, rispettandone la sacralità.
Le dichiarazioni dopo la bocciatura della mozione
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, dopo la bocciatura ha dichiarato:
“Noi non abbiamo ancora la sentenza e quindi non conosciamo le motivazioni, però è evidente che voi state facendo finta di nulla, state fischiettando. I pilastri di quel disegno sono stati demoliti uno per uno dalla Consulta, a partire dalla pretesa di definire i Lep esautorando il Parlamento e affidando la decisione nelle mani del governo”.
Sull’argomento è intervenuto poi il capogruppo di Avs nella Commissione Affari Costituzionali della Camera, Filiberto Zaratti, che ha aggiunto:
“Fermatevi! La legge sull’autonomia differenziata è morta e sepolta, avete preso schiaffi dalla Corte e dal Paese. Ora non fate come gli struzzi che quando hanno paura mettono la testa sotto terra”.