Filippo Imundi E’ esplosa un’autobomba A Manbij nel nord della Siria, l’episodio ha causato la morte di 15 persone ferendone 20. Si tratta dell’ennesimo attacco in questo territorio che come gli altri della Siria sta cercando di tornare a vivere dopo la fine dell’egemonia dittatoriale di Assad durata ben 14 anni.
Siria, autobomba colpisce un veicolo
L’autobomba che è scoppiata a Manbij ha colpito un furgone su cui viaggiavano diverse persone, la maggior parte donne che erano agricoltori. Si tratta del settimo ordigno esploso in poco più di un mese nel territorio.
I soccorritori dell’organizzazione volontaria di difesa civile conosciuti come Caschi Bianchi, hanno riportato che vi sono donne sopravvissute ma in condizioni critiche, quindi il numero dei morti potrebbe salire.
“Minacciano la vita delle persone e aggravano la loro tragedia”
Come detto in apertura questo episoodio è la settima esplosione nel giro di un mese. Munir Mustafa, vicedirettore dei Caschi Bianchi ha parlato ai giornalisti, vi riportiamo l’estratto proveniente dal sito IlPost.it – “Minacciano le vite delle persone, compromettono attività educative ed agricole“.
Parole significative che testimoniano il difficile clima che vivone le persone della città. Solo lo scorso sabato si era verificato un altro attacco esplosivo nel centro della città dove morirono 4 persone.
