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Aumento dei 'no' alla donazione organi in Italia: cosa sta accadendo?

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In Italia, la donazione di organi è al centro di un dibattito acceso. Nonostante un aumento dei "no", la generosità prevale in molte città, con Trento in testa alla classifica.

L’Italia, si sa, è un paese di contrasti. E in tema di donazione di organi e tessuti, sembra che il dibattito stia diventando sempre più acceso. Da gennaio a marzo 2025, i numeri sono parlanti: le opposizioni sono aumentate del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Donazione organi in Italia: cresce il numero dei ‘no’, quali i numeri?

Un dato che non passa inosservato. In totale, su circa 950mila dichiarazioni raccolte durante il rinnovo della Carta d’identità elettronica (Cie), il 39,7% degli italiani ha detto no al prelievo degli organi dopo la morte. Sì, avete capito bene: quasi 380mila persone. Ma… gli altri? Beh, il 60,3% ha espresso un consenso positivo, un sì che conta.

Eppure, nonostante il leggero aumento dei “no”, il sì prevale. Non si può negare. L’Italia, da questo punto di vista, non cambia facilmente. Il report diffuso dal Centro nazionale trapianti (Cnt), che ogni anno ci fornisce questi dati in vista della Giornata della donazione (11 aprile), fa una fotografia piuttosto chiara. I numeri non mentono. Eppure, dietro questi numeri, c’è una storia. Non sono solo statistiche. Ogni “sì” e ogni “no” sono scelte che raccontano un Paese che si divide tra fiducia e scetticismo, tra generosità e paura.

Parlando di città, Trento si conferma la regina della generosità. Un 73,6% di sì alla donazione organi in Italia. Impressionante. Dietro, però, non si nascondono città che, purtroppo, non si avvicinano nemmeno lontanamente. Sassari e Verona, ad esempio, non raggiungono i numeri di Trento, ma sono comunque nelle posizioni alte.

Donazione organi in Italia: le regione con le città più generose

E se guardiamo alle Regioni? Trento continua a essere la capolista, con la Valle d’Aosta e la Sardegna subito dietro. Questi dati ci dicono molto: la generosità non è distribuita equamente, ma ci sono luoghi in cui la mentalità è più aperta. Un pensiero che si fa strada anche nei piccoli comuni.

E qui arriva la sorpresa. Verceia, un paesino in provincia di Sondrio, domina la classifica. Su 158 persone che hanno rinnovato la Cie, ben 139 si sono espresse, con 138 che hanno detto sì e solo uno che ha rifiutato. Un record. Dopo Verceia, Cinte Tesino (Trento) e Longano (Isernia) si piazzano sul podio. Ma attenzione: dopo tre anni di dominio, Geraci Siculo (Palermo) scivola al quarto posto. Chissà, forse l’anno prossimo cambieranno le carte in tavola.

Insomma, il quadro è complesso, ma i numeri ci parlano chiaro. Un fenomeno in crescita, ma con sfumature che raccontano un’Italia che, tra alti e bassi, continua a riflettere sul tema della donazione organi in Italia. Cosa accadrà nei prossimi mesi? Se i trend si mantengono, forse avremo più “no”, ma non dimentichiamoci: per ogni rifiuto, ci sono ancora molti che scelgono di donare. E questa è la bellezza della questione.