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Un tragico caso di pertosse
Recentemente, un neonato di soli 24 giorni è deceduto a causa della pertosse presso l’ospedale di Padova. Questo tragico evento ha messo in luce la gravità della situazione sanitaria riguardante questa malattia infettiva, che colpisce in particolare i bambini non vaccinati. Il piccolo, nato il 3 ottobre a Montebelluna, ha mostrato segni di tosse preoccupante fin dai primi giorni di vita, sintomo che si è rivelato fatale a causa del batterio Bordetella pertussis.
Statistiche allarmanti sulla pertosse
Secondo la Società Italiana di Pediatria, da gennaio a maggio di quest’anno si sono registrati 110 casi di pertosse in Italia, con oltre 15 ricoveri in terapia intensiva per lattanti. Purtroppo, tre neonati non hanno superato la malattia. I dati mostrano un incremento dell’800% dei ricoveri rispetto agli anni precedenti, evidenziando una situazione critica per i neonati e i lattanti non vaccinati, in particolare quelli sotto i 4 mesi di età.
Importanza della vaccinazione prenatale
La maggior parte delle madri di questi bambini non era vaccinata, e una significativa percentuale non aveva ricevuto informazioni sulla possibilità di una vaccinazione prenatale. I pediatri raccomandano vivamente alle donne in gravidanza di vaccinarsi contro la pertosse. Questo vaccino, somministrato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, è altamente sicuro ed efficace nel proteggere i neonati, che sono particolarmente vulnerabili a questa malattia. La mortalità tra i neonati colpiti dalla pertosse è compresa tra l’1 e l’1,5%, un dato che sottolinea l’urgenza di proteggere questa popolazione fragile.
La pertosse: sintomi e contagio
La pertosse è una malattia altamente contagiosa che si manifesta con una tosse caratteristica, violenta e prolungata, che può durare settimane. Si trasmette attraverso le goccioline respiratorie emesse da una persona infetta durante la tosse, lo starnuto o la parola. Il contagio è particolarmente facile in luoghi affollati e tra i bambini, rendendo i neonati e i lattanti i più a rischio di complicanze gravi, incluse sovrainfezioni batteriche. È fondamentale che i genitori e le famiglie siano consapevoli dei rischi e delle misure preventive per proteggere i più piccoli da questa malattia pericolosa.