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Un nuovo panorama per i lavoratori
Le recenti audizioni nelle Commissioni Bilancio di Camera e Senato hanno messo in luce importanti novità per il 2025, in particolare riguardo al taglio del cuneo fiscale. Secondo i dati forniti dall’Istat, si prevede che 2,4 milioni di lavoratori beneficeranno di un nuovo bonus che potrà arrivare fino a 20.000 euro. Questo intervento porterà il totale dei beneficiari a 17,4 milioni, un numero significativo che evidenzia l’impatto della manovra sul mercato del lavoro.
Nel dettaglio, si stima che 2,9 milioni di nuovi beneficiari riceveranno un aiuto medio di 576 euro all’anno. Tuttavia, non tutti i lavoratori saranno avvantaggiati: circa 500.000 individui perderanno il beneficio a causa di un reddito di riferimento per i contributi sociali inferiore a 35.000 euro, ma con un reddito complessivo superiore a 40.000 euro. Questa situazione mette in evidenza le sfide che il governo deve affrontare nel bilanciare le esigenze di diverse categorie di lavoratori.
Interventi sulle pensioni
Un altro tema centrale emerso dalle audizioni riguarda le pensioni. Il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha sottolineato che il ddl bilancio prevede misure che potrebbero avere effetti positivi sul sistema previdenziale. Fava ha evidenziato l’importanza di un ritorno al regime di perequazione ordinario delle pensioni, che deve essere mantenuto per garantire la sostenibilità del sistema nel lungo termine.
In particolare, il recupero dell’inflazione, stimato allo 0,8% per il 2024, è cruciale per superare il raffreddamento delle prestazioni pensionistiche più elevate. Inoltre, per il biennio 2025-2026, la proroga degli interventi a favore dei pensionati con reddito pensionistico inferiore al trattamento minimo Inps rappresenta un passo importante per sostenere le categorie più vulnerabili.
Le sfide del sistema previdenziale
Nonostante le misure positive, il presidente dell’INPS ha avvertito che il livello di inflazione attuale, sebbene meno pressante per le finanze pubbliche, comporta incrementi contenuti delle prestazioni. Inoltre, la nuova normativa sulla flessibilità in uscita e le misure di trattenimento in servizio mirano a creare un equilibrio tra permanenza nel mercato del lavoro e transizione verso la pensione.
La quota 103, introdotta nel 2024 per il pensionamento anticipato, ha visto un utilizzo limitato, con sole 1.600 domande. Questo è dovuto alla scarsa convenienza del calcolo contributivo e ai limiti imposti all’importo della pensione. Fava ha spiegato che il sistema contributivo sta progressivamente entrando a regime, ma per molti lavoratori anticipare il pensionamento non risulta vantaggioso.