Attentato a Mosca, Russia: "L'Ucraina ha addestrato i terroristi in Medio Oriente"

Il presidente russo Putin ha riconosciuto i terroristi islamici come gli artefici dell'attentato a Mosca, ma ha comunque accusato l'Ucraina di complicità

Secondo il capo del Cremlino gli “islamisti radicali” che hanno compiuto l’attacco nella sala concerti avevano un qualche tipo di legame con l’Ucraina e con l’Occidente.

Continua lo scambio di accuse tra Mosca e Kiev dopo l’attentato

Nella strage sono rimaste uccise 139 persone. Il gruppo islamista ISIS-K ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, diffondendo anche i video dei quattro attentatori che sparavano sulla folla. “Sappiamo che il crimine è stato commesso per mano di islamisti radicali, la cui ideologia il mondo islamico stesso combatte da secoli” ha dichiarato Vladimir Putin, aggiungendo “Vogliamo sapere chi è stato il mandante“.

Il leader russo ha ribadito che ancora molte domande rimangono senza una risposta, evidenziando nuovamente che gli attentatori avrebbero cercato di fuggire a sud verso l’Ucraina. “Questa atrocità potrebbe essere solo un anello di una serie di tentativi da parte di coloro che sono in guerra con il nostro Paese dal 2014” ha concluso.

La tesi dei servizi segreti russi

Secondo Alexander Bortnikov, direttore dell’Fsb, i servizi segreti ucraini avrebbero “addestrato in Medio Oriente” gli autori del massacro al Crocus City Hall, aggiungendo che dalle prime indagini emergerebbe anche “un coinvolgimento degli Usa e della Gran Bretagna“.

Il capo dei servizi di sicurezza interni russi ha quindi puntato il dito contro il capo dei servizi segreti militari ucraini, Kirylo Budanov, descrivendolo come “un obiettivo legittimo per le forze militari russe, così come ognuno che perpetra crimini contro la Russia”.

Allerta massima in Europa

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha condannato le accuse russe: “Putin ha parlato di nuovo con se stesso. Ancora una volta, incolpa l’Ucraina.

Una creatura malata e cinica“. Anche Washington ha difeso Kiev, sostenendo che dai rapporti dei servizi segreti l’ISIS sarebbe “l’unico” responsabile dell’attacco. Intanto diversi Paesi europei hanno rafforzato la sicurezza. Dopo la strage di venerdì il governo francese ha innalzato l’allerta al massimo livello. Il primo ministro Gabriel Attal ha spiegato su X che la decisione è stata presa “alla luce della rivendicazione da parte dello Stato Islamico della responsabilità dell’attacco e delle minacce che gravano sul nostro Paese“.

In Italia il Viminale ha intensificato i controlli in vista delle festività di Pasqua. Le forze dell’ordine si concentreranno quindi maggiormente nei luoghi sensibili, come chiese e sinagoghe, ambasciate, stazioni ed aeroporti.