Secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, l’Italia non deve temere un attacco terroristico come quello che è avvenuto qualche giorno fa a Mosca.
Nel nostro Paese, secondo Mantovano, un gruppo organizzato come quello che ha colpito la Russia, sarebbe stato intercettato prima di entrare in azione, ma non per questo il rischio terrorismo è pari a zero: “L’insidia concreta è rappresentata dai lupi solitari“.
Attentato a Mosca, il summit al Viminale
Dopo l’attentato terroristico nella sala concerti di Mosca, che ha avuto come effetto p di un centinaio di morti, anche l’Italia corre ai ripari.
Nel corso della mattinata di oggi, infatti, si terrà al Viminale una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’allerta deve essere massima soprattutto in questi giorni, nella settimana che porta alla festività di Pasqua. Secondo un esame che era stato effettuato dopo lo scorso 7 ottobre (il giorno dell’attacco di Hamas a Israele), gli obiettivi sensibili su suolo italiano sono circa 28 mila.
Attentato a Mosca, cosa deve temere l’Italia
E proprio sul tema terroristico è intervenuto Alfredo Mantovano che ha fatto un parallelismo tra quanto accaduto a Mosca e quanto potrebbe succedere in Italia: “Nel nostro Paese la minaccia non è tanto quella di gruppi organizzati, credo che un gruppo come quello che ha agito nell’attentato in Russia, il quale non può non aver avuto una preparazione e dei supporti logistici, in Italia verrebbe intercettato prima“.
Secondo Mantovano, la vera paura può derivare da un altro tipo di terrorismo: “L’insidia concreta è rappresentata dai lupi solitari come capitato in altri stati Europei e il fronte della minaccia più preoccupante è il reclutamento online, per il quale da anni avviene un contrasto anticipato”.