La sera del 22 marzo scorso, alcuni uomini che poi siè scoperto essere parte dell’Isis K, si sono presentati armati fino ai denti all’interno della sala concerti del Crocus City Hall di Mosca.
I sicari hanno aperto il fuoco sulla folla causando più di un centinaio di morti per quello che è stato definito uno dei più gravi attentati terroristici degli ultimi anni.
Strage in Russia: le notizie che erano arrivate dagli Usa
La Russia, però, era stata pre-allertata in merito a quello che sarebbe potuto accadere nella sala concerti sita vicino a Mosca. A renderlo noto sono stati alcuni funzionari americani, rimasti ovviamente anonimi, che hanno dichiarato quanto accaduto al ‘Washington Post‘.
Secondo alte sfere americane, gli Usa aveva avvertito il Cremlino già all’inzio del mese di marzo, ma Putin aveva ignorato o sottostimato il pericolo.
Strage in Russia: la difesa di Mosca
La notizia era già in parte circolata qualche giorno fa, ora però si aggiungono ulteriori dettagli. “Le informazioni condivise dagli Stati Uniti erano troppo generiche e non ci hanno permesso di identificare completamente coloro che hanno commesso questo terribile crimine” – avrebbe dichiarato Sergei Naryshkin, capo dei servizi segreti della Russia, spiegando perché il Cremlino non ha adottato misure di sicurezza dopo le informazioni che gli erano state fornite dagli Usa.