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Attacco omofobo a Roma: la denuncia di Gaynet e la richiesta di cambiamento

Manifestazione contro l'omofobia a Roma con Gaynet

Una coppia aggredita a Capodanno: la lotta per i diritti LGBTQIA+ continua.

Un attacco ingiustificato

Un nuovo episodio di violenza omofoba ha scosso Roma, portando alla luce la persistente discriminazione che le persone LGBTQIA+ devono affrontare quotidianamente. A denunciare l’accaduto è stata l’associazione Gaynet, che ha reso noto quanto avvenuto a Capodanno, quando una coppia di ragazzi è stata aggredita da un gruppo di dieci giovani. L’episodio è avvenuto nella zona di Malatesta, intorno all’una di notte, mentre i due ragazzi, Sthepano e il suo compagno, tornavano a casa tenendosi per mano.

La violenza e le conseguenze

Secondo quanto riportato da Gaynet, l’aggressione è stata brutale e inaspettata. I dieci aggressori hanno colpito Sthepano con calci e pugni, lasciandolo sanguinante e con gravi ferite. “Dopo 15 minuti di botte e minacce, siamo stati costretti a camminare fino al pronto soccorso, poiché non c’erano ambulanze disponibili”, ha raccontato Sthepano, evidenziando il trauma cranico, il naso rotto e il volto tumefatto che ha subito. Questo episodio non è isolato; infatti, Gaynet ricorda un attacco simile avvenuto a Milano pochi giorni prima, sottolineando un trend preoccupante di violenza contro la comunità LGBTQIA+ in Italia.

La risposta delle istituzioni e della comunità

Le istituzioni locali hanno immediatamente reagito, attivandosi per affrontare la situazione. Tuttavia, la comunità LGBTQIA+ non si ferma qui. Sono in programma manifestazioni di solidarietà e proteste per sensibilizzare l’opinione pubblica e chiedere un cambiamento reale. Rosario Coco, presidente di Gaynet, ha dichiarato: “Quello che è successo a Sthepano è il risultato di leggi di uguaglianza che ancora mancano. L’Italia occupa un vergognoso 36° posto nella Rainbow Map di Ilga Europe, e la situazione è aggravata da una maggioranza parlamentare che ha dimostrato di non avere a cuore i diritti civili”.

Un appello alla società

Sthepano ha espresso il desiderio che la sua storia possa servire da esempio per altri, affinché la paura di essere se stessi non impedisca più a nessuno di vivere liberamente. “Tenersi per mano o scambiarsi uno sguardo romantico deve essere un gesto normale per tutti”, ha affermato. La lotta per i diritti LGBTQIA+ è una battaglia che richiede il supporto di tutti, e la solidarietà non basta più. È tempo di agire e di chiedere un cambiamento significativo, affinché episodi come quello di Roma non si ripetano mai più.