Nella notte tra sabato13 e domenica 14 aprile l’Iran ha lanciato un attacco massiccio a Israele.
Secondo le fonti israeliane, sarebbero stati intercettate cinquecento droni e missili balistici.
Attacco dell’Iran contro Israele: cosa sappiamo
Nella notte tra sabato 13 aprile e domenica 14 aprile Israele ha subito un attacco aereo dall’Iran.
Secondo l’esercito israeliano, sarebbero centinaia i droni e i missili balistici lanciati dall’Iran, per un’operazione che secondo l’intelligence israeliano sarebbe composto da tre fasi: lancio dei droni dall’Iran; lanci di droni e missili da Siria, Libano e Iraq e lanci di missili da crociera e balistici.
Si è trattato di un attacco sincronizzato, atte a destabilizzare le difese israeliane. Sempre secondo fonti interne, tra gli obiettivi principali sarebbe stata calcolata una base a Negev, nel sud di Israele.
Come afferma Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano, “Il 99 per cento dei circa 300 proiettili lanciati dall’Iran contro Israele durante la notte è stato intercettato dalle difese aeree. l’Iran ha lanciato 170 droni contro Israele, e nessuno è entrato nello spazio aereo israeliano.
Sono stati tutti abbattuti fuori dai confini del Paese da Israele e dai suoi alleati“.
Immediata anche la reazione del premier israeliano Netanyahu che commenta così su X: “Li abbiamo intercettati, li abbiamo respinti, insieme vinceremo”.
La reazione degli Usa
Subito dopo l’attacco a Israele, l’Iran ha minacciato gli Usa di non intervenire, per eviatre un’escalation. Il presidente Biden ha riferito a Netanyahu di non aver intenzione di intervenire con una controffensiva, specificando come l’attacco di stanotte non abbia sortito gli effetti sperati dall’Iran.
Nel frattempo però ha deciso di convocare i leader del G7 nella giornata di domenica 14 aprile per “coordinare una risposta diplomatica unitaria allo sfrontato attacco dell’Iran” a Israele, come afferma lo stesso Biden in una nota.