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Il caso delle reliquie di Carlo Acutis
Recentemente, il web è stato teatro di un’asta controversa riguardante alcune reliquie attribuite al beato Carlo Acutis, il giovane milanese che sarà proclamato santo ad aprile. La notizia ha suscitato indignazione e preoccupazione tra i fedeli e le autorità ecclesiastiche, in particolare il vescovo della diocesi di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, che ha denunciato il fatto e ha richiesto il sequestro delle reliquie.
La denuncia e le indagini
La denuncia è stata presentata alla Procura di Perugia, che ha avviato immediatamente le indagini. Al centro dell’attenzione ci sono i capelli di Carlo Acutis, per i quali è già stato superato il prezzo di 2.000 euro. Questi oggetti, autenticati dalla Postulazione, sono stati messi in vendita da un individuo che si cela dietro un nickname. Monsignor Sorrentino ha espresso la sua preoccupazione, affermando che non si sa se le reliquie siano autentiche o meno, ma che, in caso di inganno, si tratterebbe di una truffa e di un’offesa al sentimento religioso.
Il commercio di reliquie: una pratica inaccettabile
Il vescovo ha sottolineato che il diritto canonico non consente il commercio di reliquie, che devono essere donate gratuitamente dai vescovi. La vendita di reliquie, come quella di Carlo Acutis, rappresenta una grave violazione di questa prassi, risalente ai primi secoli della storia cristiana. Monsignor Sorrentino ha descritto la situazione come una “grande offesa al sentimento religioso”, evidenziando come su internet esista un vero e proprio mercatino di reliquie, che coinvolge anche altri santi, con tanto di listini prezzi.
Il significato di Carlo Acutis per i giovani
Carlo Acutis, morto a soli 15 anni a causa di una leucemia fulminante, è diventato un simbolo di vita cristiana per molti giovani. La sua beatificazione ha rappresentato un momento di grande gioia per la comunità cattolica, e il suo corpo è custodito nel Santuario della Spogliazione. La famiglia di Acutis ha donato il corpo alla diocesi, sottolineando l’importanza di preservare la memoria e l’eredità del giovane. La vendita delle sue reliquie, quindi, non solo solleva questioni legali, ma colpisce anche profondamente il cuore dei fedeli che vedono in lui un modello da seguire.
Riflessioni finali
La questione delle reliquie e del loro commercio è un tema delicato e controverso. La denuncia della diocesi di Assisi rappresenta un appello alla responsabilità e al rispetto della fede. Monsignor Sorrentino ha concluso la sua dichiarazione esprimendo timore per le conseguenze che il denaro può avere su questioni così sacre, suggerendo che dietro a queste pratiche ci possa essere una forza negativa. La comunità cattolica è chiamata a riflettere su questi eventi e a proteggere i valori fondamentali della propria fede.