> > Assolto per legittima difesa putativa: il caso di Alex Cotoia

Assolto per legittima difesa putativa: il caso di Alex Cotoia

Immagine del caso legale di Alex Cotoia

La Corte di assise di appello di Torino assolve Alex Cotoia per omicidio volontario.

Il contesto familiare drammatico

Il caso di Alex Cotoia, un giovane di 22 anni, ha scosso l’opinione pubblica per la sua complessità e le circostanze tragiche che lo circondano. La Corte di assise di appello di Torino ha recentemente assolto Alex dall’accusa di omicidio volontario per la morte del padre, Giuseppe Pompa. La decisione è stata motivata dalla constatazione che il giovane ha agito in un contesto di legittima difesa putativa, non per odio o frustrazione, ma per proteggere la madre durante un litigio violento. La situazione familiare era caratterizzata da una pesante sopraffazione e da un clima di paura, con il padre descritto come una persona affetta da gelosia patologica e da un desiderio di controllo sui familiari.

La dinamica dell’evento

La sera del tragico evento, Alex è intervenuto in difesa della madre, che si trovava in una situazione di pericolo. Secondo i giudici, il giovane ha agito nella convinzione errata che il padre potesse armarsi di un coltello, un timore che si è rivelato fondato alla luce della violenza che caratterizzava il comportamento di Giuseppe Pompa. La Corte ha sottolineato che, anche se Alex ha agito in un contesto di legittima difesa putativa, gli elementi a sua favore erano sufficienti per giustificare la sua reazione. La drammaticità della situazione ha influenzato anche le testimonianze fornite dalla madre e dal fratello, che, sebbene considerate parziali, sono state ritenute credibili nel contesto di un evento così traumatico.

Le implicazioni legali e sociali

La decisione della Corte di assolvere Alex Cotoia ha sollevato interrogativi sulle dinamiche familiari e sulla legittima difesa in situazioni di violenza domestica. Questo caso mette in luce la necessità di una maggiore sensibilizzazione riguardo ai problemi di violenza in famiglia e alle risposte legali disponibili per le vittime. La legittima difesa putativa, come riconosciuto dalla Corte, rappresenta un aspetto cruciale nella valutazione di situazioni in cui la vita e la sicurezza di una persona sono minacciate. La sentenza ha anche messo in evidenza le difficoltà nel raccogliere prove in scenari di violenza domestica, dove le emozioni e il caos possono compromettere la chiarezza delle testimonianze.