Tutti hanno problemi con le garanzie prima o poi e io ci sono da poco ricaduto.
Vediamo la storia perchè credo sarà comune a molti:
Come molti ho preso un telefono Iphone 3 Gs 32 Gb Bianco con offerta TUTTO COMPRESO STARTER
Un bel giorno dopo circa un anno e due mesi il telefono smette di conenttersi alla rete 3g
Essendo in garanzia Tim senza problemi mi reco in un centro Tim dopo aver verificato il difetto con i tecnici Tim e Apple al telefono.
Al cnetro Tim dopo un po’ di storie inutili sul fatto che ho presentato scontrino carta di credito e non scontrino fiscale accettano di mandare il telefono in riparazione.
( ATTENZIONE: ricordo a tutti che PER LEGGE conta una qualsiasi PROVA D’ACQUISTO, lo scontrino è solo una scusa )
Dopo un mese mi chiama il centro dicendomi che il telefono non è stato riparato perchè NON IN GARANZIA APPLE la quale dura UN ANNO.
BENE: questa cosa è folle.
Leggiamo dal sito stesso della Tim ( sezione FAQ Iphone ) :
La garanzia viene fornita da Apple o da TIM?
La garanzia sugli iPhone 3G TIM è fornita da TIM. Per l’intervallo della garanzia, pari a 2 anni, vale lo scontrino di acquisto del prodotto.
Questo naturalmente non è perchè la Tim è buona ma semplicemtne perchè in tutta Europa LA GARANZIA su qualsiasi prodotto E’ DI DUE ANNI.
Da qui entro in una spirale.
Il centro Tim si rifiuta di rimandarlo in riparazione e mi insulta regolarmente :),
Vari operatori ( molto gentili ) del 119 promettono sempre cordialmente che ( A SEGUITO DEL MIO FAX DI RECLAMO ) sarò richiamato.
Cosa che non accade.
Oggi sono 2 mesi e 3 giori che non ho il telefono.
Ho fatto richiesta di conciliazione al Corecom: www.corecomlombardia.it
e consiglio a tutte le persone di fare lo stesso per fare valere i PROPRI DIRITTI, le compagnie telefoniche infatti si approfittano spesso dell’ignoranza delle persone.
Naturalmente passerò a TRE aspettando la causa con Tim.
Se avete bisogno di informazioni su come muovervi per far valere i vostri diritti scriveteci pure,
cercheremo di dare tutte le indicazioni necessarie per non sbagliare.
Nicola Di Campli