Il governo sta valutando modifiche all’assegno unico per i figli, introdotto nel 2021 durante il governo Draghi.
Assegno unico: le nuove ipotesi di revisione allo studio del governo
Secondo quanto riportato da Repubblica, la misura coinvolge oltre sei milioni di famiglie e circa 10 milioni di figli, con un valore complessivo di 20 miliardi di euro all’anno. Il piano di revisione sarà parte della prossima manovra e vedrà la ministra per la Famiglia, Natalità e Pari opportunità, Eugenia Roccella, collaborare con il Ministero dell’Economia.
Il Ministero dell’Economia ha smentito le voci di possibili tagli agli assegni per i figli, definendo tali ipotesi come “fantasiose e senza fondamento”.
Revisione dell’assegno unico: allo studio le diverse ipotesi
Tuttavia, Repubblica ipotizza un taglio dell’assegno base da 57 euro a figlio per le famiglie con Isee elevato o senza Isee, per destinare maggiori risorse a famiglie numerose, con disabili o con una lunga storia lavorativa in Italia. Si discute anche di un possibile cambio del nome dell’assegno unico, attualmente, l’assegno unico, rivalutato in base all’inflazione, oscilla tra 57 e 200 euro al mese per figlio e copre anche i figli tra i 18 e i 21 anni, seppur con importi ridotti.
Critiche arrivano da alcuni esponenti politici, che accusano il governo di voler ridurre l’attenzione alle famiglie. Tuttavia, esponenti del governo come Marco Osnato e Paolo Barelli hanno smentito queste ipotesi, sottolineando che le decisioni sulla revisione sono ancora in fase iniziale e non c’è alcuna intenzione di eliminare l’assegno unico.