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Operazione dei carabinieri contro il clan dei Casalesi
Un’importante operazione dei carabinieri di Aversa ha portato all’arresto di cinque persone legate al clan dei Casalesi, in particolare alle fazioni Bidognetti e Schiavone. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno rivelato un intricato sistema di collusioni tra imprenditori e organizzazioni criminali, evidenziando come il clan continui a esercitare un’influenza significativa nel territorio.
Il ruolo degli imprenditori nel finanziamento del clan
Tra gli arrestati figura un noto imprenditore, considerato un “stabile riferimento del clan per il finanziamento delle casse della famiglia Bidognetti”. Questo soggetto avrebbe avviato iniziative economiche in collaborazione con esponenti del clan, tra cui l’acquisto di immobili all’asta. Grazie alla sua connivenza, altri offerenti venivano indotti a ritirarsi, permettendo all’imprenditore di aggiudicarsi i beni a prezzi stracciati.
Inoltre, l’imprenditore era coinvolto in un progetto per la realizzazione di un ristorante di una nota catena di fast food in un terreno a Castel Volturno, già di proprietà di un imprenditore colluso con il clan e colpito da confisca di prevenzione. Questo dimostra come le attività legali possano essere utilizzate per mascherare operazioni illecite.
Attività estorsive e traffico di droga
Un altro arrestato, legato alla stessa fazione, gestiva le attività estorsive nei comuni di Lusciano e Parete, zone storicamente sotto il controllo del clan. Un terzo soggetto, identificato come referente del gruppo Schiavone, si era riattivato nel traffico di droga dopo un lungo periodo di detenzione, dimostrando la resilienza delle organizzazioni mafiose.
Tra gli arrestati c’è anche un albanese, che versava migliaia di euro al clan per gestire il traffico di sostanze stupefacenti lungo il litorale domitio. Questo individuo, insieme a un quinto arrestato, è accusato di estorsione ai danni di un imprenditore locale, dal quale venivano pretesi 15mila euro attraverso minacce e violenza.
Le misure cautelari e il contesto criminale
Le misure cautelari hanno colpito figure di spicco come l’imprenditore 80enne Antonio Fusco e altri membri del clan, evidenziando come la criminalità organizzata continui a permeare il tessuto economico e sociale della regione. Questa operazione rappresenta un passo significativo nella lotta contro la mafia, ma sottolinea anche la necessità di un impegno costante per smantellare le reti di collusione tra economia legale e illegale.