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Il caso di Melissa Russo
Melissa Russo, una madre di 29 anni, è stata posta agli arresti domiciliari dopo essere accusata dell’infanticidio della sua neonata. La tragica scoperta è avvenuta nel bagno di un appartamento situato sopra un night club a Piove di Sacco, in provincia di Padova. La giovane, di origini italo-brasiliane, si trova ora in una situazione legale complessa, con il tribunale di Padova che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Sergio Dini di applicare questa misura cautelare.
Le circostanze dell’accaduto
Secondo le prime indagini, la neonata è stata trovata morta poco dopo il parto, e la madre si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Questo ha sollevato interrogativi sulle circostanze che hanno portato a questo tragico evento. Nonostante la gravità delle accuse, non ci sarebbero altri indagati coinvolti nell’inchiesta, suggerendo che Melissa Russo potrebbe aver agito da sola. Le autorità stanno ora esaminando la scena del crimine, con l’appartamento e il locale notturno sotto sequestro.
Indagini in corso
Le indagini sono condotte dai carabinieri e dal Nas, che stanno anche verificando la regolarità dei contratti di lavoro delle ballerine del ‘Serale Club’, dove la madre lavorava. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di complessità al caso, poiché si cerca di comprendere se ci siano state violazioni delle normative sul lavoro. L’autopsia sul corpicino della neonata è prevista per domani, e i risultati potrebbero fornire ulteriori elementi per le indagini.
Questo caso ha suscitato un forte dibattito pubblico, sollevando questioni sulla salute mentale delle madri e sul supporto disponibile per le donne in situazioni di vulnerabilità. La società si interroga su come prevenire tragedie simili in futuro e su quali misure possano essere adottate per garantire il benessere delle madri e dei loro bambini. La vicenda di Melissa Russo è un triste promemoria della necessità di un sistema di supporto più robusto per le famiglie in difficoltà.