Tre donne sono morte carbonizzate nell’incendio in una stanza di un hotel di Buenos Aires.
Sarebbero state uccise in quanto lesbiche, secondo l’associazione di cui facevano parte.
Argentina, orrore in un hotel: tre donne sono state bruciate vive perché lesbiche
Tre donne sono morte carbonizzate nell’incendio divampato in una stanza di un hotel a Buenos Aires. Le compagne dell’associazione di cui facevano parte sono convinte siano state uccise perché lesbiche.
La tragedia è avvenuta nel quartiere di Barracas, la scorsa domenica. Inizialmente si era pensato a un incendio causato da una stufa difettosa, ma con il passare del tempo si sarebbe trasformato in un “crimine d’odio” e di “genere“.
Le vittime sono Pamela Cobbas, Mercedes Roxana Figueroa e Andrea Amarante. Le prime due avevano 52 anni e la terza 42. A provocare l’incendio un uomo che ha lanciato una bottiglia molotov nella stanza dove vivevano quattro donne, che formavano due coppie.
L’unica sopravvissuta è Sofia Castro Riglos, di 49 anni. “Le hanno bruciate perché erano lesbiche, perché erano povere e perché erano militanti” hanno denunciato le attiviste dell’associazione gay. Il principale sospettato è un vicino di stanza con cui le donne avevano avuto discussioni. Si chiama Justo Fernando Barrientos e ha 67 anni. Prima di essere arrestato ha tentato di suicidarsi.
Crimine d’odio in Argentina: non vi sono dubbi sulla natura dolosa dell’incendio
La tesi del crimine d’odio è sostenuta anche dalla Federazione Argentina LGBT, secondo cui quello commesso è stato uno dei delitti “più aberranti degli ultimi anni“. La donna sopravvissuta è in condizioni critiche, con gravi ustioni e danni respiratori. Il fuoco ha raggiunto anche altre stanze e quattro persone sono state ricoverate. Non vi sono dubbi sulla natura dolosa dell’incendio. I vigili del fuoco hanno trovato stracci imbevuti di liquido infiammabile.