La guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas entra nel giorno 206.
L’Arabia Saudita ha annunciato che nuovi accordi bilaterali con gli Stati Uniti sono “molto, molto vicini”, anche per quanto riguarda il futuro governo a Gaza.
Arabia Saudita e Usa: intesa molto vicina anche sul governo di Gaza
Secondo Al Jazeera, almeno 27 palestinesi sono stati uccisi durante la notte in raid israeliani su Rafah e nella Striscia, con vittime tra cui donne e bambini.
I leader di Hamas hanno dichiarato che la proposta di accordo presentata da Egitto e Israele per un cessate il fuoco è ancora in fase di valutazione, contrastando con le affermazioni di un alto funzionario di Hamas, il quale aveva suggerito che non ci fossero “grossi problemi” da parte del gruppo palestinese.
Il Segretario di Stato USA Antony Blinken pianifica di fare tappa in Israele e in altri Paesi per promuovere un cessate il fuoco. Nel frattempo, il capo della politica estera dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha annunciato che diversi Stati membri europei riconosceranno lo Stato palestinese entro maggio.
Arabia Saudita e Usa: intesa vicina anche sul governo di Gaza
Secondo quanto riportato dal Guardian, il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, ha delineato una proposta di accordo che prevede un cessate il fuoco di 40 giorni e il rilascio di migliaia di prigionieri palestinesi in cambio della liberazione di ostaggi israeliani.
“Cameron ha espresso la speranza che Hamas accetti questo accordo, sottolineando che tutte le pressioni internazionali dovrebbero essere rivolte verso di loro per accettare la proposta”, riporta il Guardian.
Inoltre, Borrell ha confermato che diversi Stati membri europei si preparano a riconoscere lo Stato palestinese, seguendo l’esempio di altri 140 Paesi membri delle Nazioni Unite che hanno già espresso tale riconoscimento.
Le dichiarazioni del ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan, riportate durante un panel al World Economic Forum a Riad, indicano che le nuove intese bilaterali tra Arabia Saudita e Stati Uniti stanno facendo progressi significativi, anche per quanto riguarda il futuro governo a Gaza.