Approvazione iniziale della separazione delle carriere alla Camera.

La riforma della separazione delle carriere: un passo avanti, ma ancora ostacoli da superare

La maggioranza ha intensificato i lavori sulla separazione delle carriere, una riforma costituzionale particolarmente sostenuta da Forza Italia, che però è più lontana dall’approvazione rispetto al provvedimento sul premierato e quell’altro relativo all’autonomia, già diventato legge.

Commissione Affari Costituzionali

La Commissione Affari Costituzionali ha scelto il disegno di legge Nordio come documento principale, ora pronto per ricevere emendamenti, con l’obiettivo di far approvare la misura dalla Camera entro la fine dell’anno.

Centrodestra e +Europa

Il centrodestra ha ottenuto anche il sostegno di +Europa in questo primo step e spera di attrarre il supporto di Italia Viva e Azione, mentre il resto delle forze di opposizione ha ribadito la propria contrarietà.

Proposta di riforma

La proposta di riforma sulla separazione delle carriere era stata avviata già nel febbraio del 2023, con diverse iniziative legislative presentate sin dall’inizio della legislatura, tra cui quelle di Fi (con Antonino Calderone come primo firmatario), di Enrico Costa (precedentemente in Azione e ora in Fi), di Iv (Roberto Giachetti) e della Lega (Iacopo Morrone). Tuttavia, a gennaio l’iter si era arenato in attesa del ddl governativo, arrivato soltanto a giugno.

Da quel punto sono iniziate audizioni di esperti, che hanno coinvolto la Commissione in un’alternanza di incontri con il tema del premierato. Nonostante la riforma sia ancora in fase di discussione (ma già approvata dal Senato), è stata accelerata la procedura sulla separazione delle carriere, suscitando soddisfazione in Forza Italia. Il disegno di legge Nordio è stato ufficialmente adottato come testo di riferimento, e il termine per eventuali emendamenti è stato fissato per il 23 ottobre.

I rappresentanti di Forza Italia, Enrico Costa, Pietro Pittalis e Paolo Emilio Russo, hanno prontamente espresso il loro entusiasmo per l’approvazione iniziale, sottolineando l’importanza della riforma, definita da loro una “priorità” e “la riforma delle riforme”. Francesco Paolo Sisto, viceministro della giustizia, ha confermato l’impegno a raggiungere il voto definitivo alla Camera entro la fine dell’anno. Sebbene gli altri gruppi di maggioranza non abbiano rilasciato dichiarazioni, hanno garantito il loro sostegno.

La base della riforma ha guadagnato supporto anche al di fuori del centrodestra, con il voto favorevole di Riccardo Magi di +Europa. Non erano presenti membri di Italia Viva, ma il centrodestra si aspetta un sostegno dal partito di Renzi, il quale ha già mostrato simpatia verso la proposta, insieme a Azione, che includeva Enrico Costa, ora tornato in Forza Italia. Le opposizioni, rappresentate da Pd, M5s e Avs, stanno esplorando la strada degli emendamenti per ostacolare il progresso della riforma, che sarà discussa in concomitanza con la sessione di bilancio.

Federico Gianassi del Partito Democratico ha descritto la riforma come segnata da “furore ideologico”, mentre Licia Ronzulli ha affermato che essa porta avanti uno dei principali obiettivi di Silvio Berlusconi.