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Aosta, costrette ad ascoltare il battito del feto per non abortire

Neonato

Costrette ad ascoltare il battito del feto per cambiare idea e non abortire, la denuncia del Centro donne di Aosta: "Diverse segnalazioni".

Il Centro donne contro la violenza di Aosta ha denunciato dei casi in cui alcune donne, desiderose di interrompere la gravidanza, avrebbero trovato ostacoli da parte di volontari, tramite alcuni stratagemmi psicologici. Le donne in questione sarebbero state costrette ad ascoltare il battito del feto. In alternativa, sarebbero stati loro promessi aiuti economici, affinché cambiassero idea.

Aborto negato: tra i vari stratagemmi l’ascolto del battito del feto

Il Centro donne di Aosta fa sapere: “Sono pervenute al Centro donne contro la violenza di Aosta segnalazioni di donne che, giunte in presidi sanitari pubblici del territorio regionale per accedere all’interruzione volontaria di gravidanza, sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari, consistenti nell’imporre l’ascolto del battito fetale o nella promessa di sostegni economici o beni di consumo, con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta”.

Le preoccupazioni del centro donne

Sempre nella nota, il Centro donne aggiunge di condividere “le preoccupazioni da più parti espresse per la scelta del governo di prevedere, con un emendamento alla legge 194, la possibilità per i consultori, presidi pubblici di accoglienza e tutela della salute della donna, di concordare la presenza delle cosiddette associazioni pro-vita, non solo a supporto dei percorsi di maternità difficile dopo la nascita, ma anche nella delicatissima fase di maturazione della decisione di interrompere, o meno, la gravidanza”.

Mantovano contro l’aborto: “Parlamento Ue non scriva più pagine simili”

Nel frattempo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano si è scagliato contro il diritto all’aborto. Così Mantovano durante il suo intervento alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara: ”Capita che ci siano provvedimenti assunti in sede europea che vanno in palese contrasto con la norma istitutiva dell’Unione, come per esempio la risoluzione del Parlamento europeo per l’inserimento dell’aborto tra i diritti fondamentali dell’Ue. Confido che il nuovo Parlamento che andremo a eleggere non scriva più pagine simili perché sono fuori dal perimetro delle competenze dell’Ue”.