> > Anziani picchiati in RSA: dipendente licenziato per aver rivelato i maltratta...

Anziani picchiati in RSA: dipendente licenziato per aver rivelato i maltrattamenti

anziani picchiati rsa dipendente licenziato

Gli anziani picchiati nella RSA Sacro Cuore di Dizzasco hanno subito abusi fisici e psicologici, con un dipendente licenziato per aver denunciato i maltrattamenti.

Anziani picchiati nella RSA, spesso inermi e incapaci di difendersi, sono stati vittime di abusi. Dopo sei mesi di indagini, i carabinieri di Menaggio e Como, coordinati dal procuratore Alessandra Bellù, hanno eseguito sette misure cautelari. L’inchiesta, avviata ad agosto, è nata dall’esposto di un dipendente che è stato licenziato.

Anziani picchiati in RSA: la denuncia del dipendente licenziato

L’inchiesta, avviata ad agosto 2024 dopo un esposto alla Stazione dei Carabinieri di Centro Valle Intelvi, ha rivelato i maltrattamenti sugli anziani ospiti della RSA “Sacro Cuore” di Dizzasco. Le indagini, che hanno portato a concreti riscontri, sono state condotte dai Carabinieri di Centro Valle Intelvi con il supporto del Nucleo Investigativo di Como.

Soprusi che hanno portato, il 24 febbraio, all’arresto di sette persone, tra cui cinque donne e due uomini, accusati di aver maltrattato, insultato e picchiato gli ospiti, spesso costretti a letto. L’inchiesta, coordinata dalla pm Alessandra Bellù, è stata avviata grazie a intercettazioni audio e video.

Di notte sento ancora le urla degli anziani picchiati, non dormo da due anni. Ho denunciato per la prima volta nel 2022. All’epoca lavoravo come inserviente nella struttura, ma le cose sono cambiate subito”, ha dichiarato l’ex dipendente, Pasquale Moretti, come riportato a Repubblica.

Anziani picchiati in RSA: dipendente licenziato e il racconto degli abusi

Dopo aver cercato aiuto all’interno della struttura senza essere ascoltato, è stato licenziato alla fine del 2023. Oggi, disoccupato, vive con il rimorso di non aver potuto fare di più. Nonostante le difficoltà, non si è mai pentito della denuncia. Ha dichiarato che, se potesse tornare indietro, lo rifarebbe subito, ma spera che qualcuno ora lo aiuti.

Quando mi hanno implorato e chiesto aiuto non ho avuto molta scelta. Erano disperati. Se vedesse un anziano maltrattato cosa farebbe? Ancora sento le loro grida di notte e ho davanti quelle immagini che non mi fanno dormire da due anni”, ha aggiunto l’uomo.

Violenze fisiche e verbali, quotidiane e soprattutto notturne, quando il rischio di essere scoperti era minore, come spiegato dal tenente colonnello Francesco Spera, comandante del Reparto operativo dei Carabinieri di Como. Gli abusi includevano calci, schiaffi, insulti, punizioni ingiustificate, frasi offensive riguardanti l’aspetto fisico, l’abbigliamento e le condizioni dei pazienti, e minacce.

La posizione della RSA dopo la denuncia

La direzione della struttura, che dal 1998 è un punto di riferimento per la comunità, in una comunicazione inviata ieri a tutte le famiglie avrebbe precisato, secondo quanto riportato da Leggo, di non aver mai ricevuto segnalazioni che facessero sospettare abusi. Inoltre, la direzione avrebbe espresso l’intenzione di costituirsi parte civile nel prossimo procedimento penale.

I reati contestati a carico dei sette operatori riguardano condotte di maltrattamenti in concorso, con valutazione della loro continuazione, ai danni di una pluralità di pazienti.