Argomenti trattati
L’immunologa Antonella Viola ha denunciato un avvenimento che ha dell’assurdo. Lei e il marito hanno comprato una casa per Haddad e Asma, due emigrati tunisini arrivati in Italia nel 2021, e nessuno li ha aiutati. Al contrario, il Corriere del Veneto ha raccontato la storia dando il merito al sindacato Fillea Cgil e agli Avvocati di strada.
Antonella Viola denuncia: “Falso, io ho comprato casa ad Haddad e Asma”
Tramite il suo profilo Facebook, Antonella Viola ha raccontato una faccenda che ha dell’assurdo. Qualche tempo fa, lei e il marito hanno acquistato una casa per Haddad e Asma, due emigrati tunisini arrivati in Italia nel 2021. Lo hanno fatto senza sventolarlo ai quattro venti, ma negli ultimi giorni il Corriere del Veneto ha raccontato una storia molto diversa. “Avevo deciso di tenere questa cosa assolutamente privata e riservata, ma oggi l’indignazione è tale che mi sento di raccontare la verità“, ha esordito l’immunologa.
La storia di Haddad e Asma
Antonella Viola ha proseguito riportando la storia di Haddad e Asma narrata dal Corriere del Veneto:
“Haddad e Asma hanno due bambini piccoli. Vengono dalla Tunisia, lui è un operaio edile, lei ha da poco trovato lavoro come cameriera. Sono usciti dal sistema di accoglienza perché Haddad ha firmato un contratto per una ditta dell’alto Padovano, eppure per mesi non sono riusciti a trovare una casa per loro e per i loro figlioletti. Hanno dormito anche in macchina. Davanti a un bar, così da poter scaldare l’acqua per il latte in polvere della più piccola. Poi la Fillea Cgil, insieme a Caritas e Avvocati di strada, è riuscita a trovare una soluzione”.
La realtà, però, è ben diversa. Fillea Cgil, Caritas e Avvocati di strada non hanno fatto nulla. Sono stati Antonella e il marito ad acquistare casa per Haddad e Asma.
La denuncia di Antonella Viola
Antonella Viola, indignata, ha concluso:
“Bellissimo, peccato che sia tutto falso. Io e mio marito abbiamo tolto dalla strada la famiglia di Asma, portandoli dapprima in casa nostra, dove abbiamo convissuto per un mese, e poi comprando un appartamento che andasse bene per le loro esigenze per poterlo affittare ad un prezzo onesto. Non ho mai visto la Cigl, né la Caritas né alcuna altra associazione. Ho speso tantissimo tempo nel girare di agenzia in agenzia per trovare una soluzione confortevole, rapida e alla portata delle mie risorse economiche. La situazione di questa famiglia l’abbiamo risolta io e mio marito, senza ricevere alcun aiuto. Ho voluto farlo in silenzio perché le cose importanti non si fanno per raccontarle ma per il loro valore. E mai ne avrei parlato se non avessi letto queste falsità. Assurdo speculare sul dolore. Assurdo prendersi meriti inesistenti”.