Il Colosseo iconico monumento romano è finito nel mirino dell’Antitrust per irregolarità nell’emissione dei biglietti d’ingresso al monumento che ogni anno è visitato da milioni di turisti provenienti da ogni angolo del pianeta. Scopriamo perchè è stata comminata questa ammenda.
Un istruttoria datata 2023
Il primo punto di questa storia è legato ad un‘istruttoria che l’Antitrust aveva effettuato nei confronti dell’allora società emittente dei biglietti – la CoopCulture come riporta SkyTG24 – che è rimasta in carica sino alla fine dello scorso anno.
In questo caso l’ammenda era di 7 milioni di euro poiché ” ha contribuito, in piena consapevolezza, al fenomeno della grave e prolungata indisponibilità dei biglietti di ingresso per il Colosseo a prezzo base” questo comportamento spingeva gli acquirenti a pagare i biglietti presso rivenditori terzi che avevano cifre più alte dato che abbinavano oltre al biglietto altri servizi come ad esempio guida turistica e salta fila.
La maxi-multa da 20 milioni di euro
Non solo i 7 milioni dell’istruttoria iniziata nel 2023, ora a seguito delle indagini la società che gestisce i biglietti del Colosseo deve pagare all’Antitrust una multa di 20 milioni di euro.
Sia per l’indisponibilità dei biglietti base alle biglietterie ma anche perché le società terze sfruttavano bot informatici e strumenti automatizzati per ottenere i biglietti in ingenti quantità penalizzando il consumatore finale.