Tassare gli antibiotici per combattere i superbatteri invulnerabili ai farmaci.
Questa è la proposta lanciata da un gruppo di economisti inglesi dell’University of East Anglia, della Loughborough University e di E.CA Economics. Stando ad un nuovo studio, la resistenza antimicrobica causa circa 700mila morti all’anno e se non si prendono provvedimenti, la situazione potrebbe peggiorare.
Una tassa sugli antibiotici per combattere i superbatteri
La proposta è apparsa in uno studio pubblicato sull’International Journal of Industrial Organization ed è qui che il coautore Farasat Bokhari rivela come l’antibiotico-resistenza sia una sorta di prossima bomba a orologeria nel sistema sanitario.
Ha poi tenuto a precisare che questa eventuale tassa non ricadrebbe sulle spalle dei pazienti, ma sui medici di base che sono soliti prescrivere in modo eccessivo gli antibiotici.
L’idea di base sarebbe quindi quella di ridurre l’uso dei medicinali antibatterici ad ampio spettro, quelli che hanno un rischio più alto di portare alla nascita dei superbatteri, cercando quanto possibile di optare per gli antibiotici a spettro ristretto.
Per quanto riguarda l’aspetto economico della tassa invece, i ricercatori hanno sviluppato due sistemi per mettere in piedi l’intero sistema. Il primo è quello di creare una tassa del 20% su tutti gli antibiotici, mossa che secondo lo studio ridurrebbe l’utilizzo di questi farmaci del 12,7%, diminuendo del 29,4% soltanto l’impiego degli antibiotici ad ampio spettro.
La seconda ipotesi vede invece sempre una tassa del 20% ma solo agli antibiotici ad ampio spettro, in questo caso l’utilizzo diminuirebbe del 37,7% e l’uso complessivo di antibatterici scenderebbe del 2,38%.