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Anno sabbatico ai docenti: la proposta nel contratto Anief

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Anno sabbatico ai docenti ogni 4 anni con stipendio all'80%: Anief chiede nuove tutele per il personale scolastico, insieme a bonus mensa e indennità per chi lavora lontano da casa.

Un anno sabbatico ai docenti ogni quattro anni con l’80% dello stipendio garantito, un bonus mensa per tutto il personale scolastico, come già previsto per altri dipendenti pubblici, e un’indennità per insegnanti e Ata costretti a lavorare a centinaia di chilometri da casa.

Anno sabbatico ai docenti ogni 4 anni: la proposta di Anief per il nuovo contratto

Sono queste alcune delle proposte avanzate dal sindacato Anief in vista del rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore scuola. A rilanciarle è il presidente nazionale Marcello Pacifico, intervistato da La Tecnica della Scuola, che sottolinea l’urgenza di estendere ai lavoratori della scuola diritti già riconosciuti in altre aree della Pubblica Amministrazione.

“Stiamo parlando di welfare – spiega Pacifico – del benessere dei lavoratori. Nel precedente contratto siamo riusciti a far riconoscere che anche il personale scolastico ha diritto alla formazione. Ora vogliamo portare avanti altri principi già validi per il resto del pubblico impiego”.

Tra le proposte al centro del confronto c’è l’introduzione dell’anno sabbatico per i docenti ogni quattro anni, retribuito all’80%, come già avviene nella provincia autonoma di Bolzano. Attualmente, l’unica possibilità per gli insegnanti italiani è quella di usufruire di un’aspettativa non retribuita ogni dieci anni.

Anno sabbatico ai docenti e bonus mensa: le richieste di Anief per il nuovo contratto

Altro nodo chiave è il bonus mensa, una misura già in vigore nella provincia autonoma di Trento e riconosciuta anche ai dipendenti di altri settori, persino a chi lavora in smart working. “Ne avevamo già fatto richiesta nel precedente contratto – ricorda Pacifico – ma ci è stato detto che non c’erano risorse. Chiediamo ora al governo di inserirlo nell’atto di indirizzo per il Ccnl 2022-24”.

Il sindacato punta poi a ottenere un’indennità specifica per il personale fuori sede, includendo anche chi lavora in scuole montane. “Abbiamo già ottenuto questo riconoscimento per i lavoratori delle piccole isole – spiega Pacifico – ora vogliamo che nessuno sia costretto a sacrificare una parte significativa del proprio stipendio per lavorare lontano da casa”.

Oltre al riconoscimento giuridico di questi diritti per i docenti, c’è il nodo delle coperture finanziarie. Secondo Anief, esistono già capitoli di spesa che potrebbero essere utilizzati per sostenere queste misure, come avvenuto nel precedente contratto per il pagamento delle ore di lavoro aggiuntive, fissato a 19,25 euro l’ora.

Per portare avanti queste battaglie, però, il sindacato ha bisogno di forza contrattuale. “Il contratto si firma solo se si arriva al 51% – sottolinea Pacifico – ed è per questo che la campagna Rsu è fondamentale. Più è forte il sindacato, più sarà forte la voce di chi lavora nella scuola”.