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ANIMP, ecco i trend per l'impiantistica industriale italiana

Milano, 22 ott. (askanews) – Fornire all’Italia le indicazioni relative al mix di fonti energetiche, tradizionali, rinnovabili e nucleare innovativo che dovranno permettere al nostro Paese di centrare gli obiettivi della transizione energetica, ecologica e di sviluppo sostenibile al 2030 e al 2050.

È questo l’obiettivo che emerge dai dati elaborati da ANIMP, Associazione Nazionale Impiantistica Industriale, presentati a Milano in occasione dell’annuale incontro degli imprenditori, degli Epc (engineering procurement contractor), dei vertici delle aziende pubbliche e private impegnate in uno dei settori trainanti del Made in Italy (11% del PIL, fonte ANIMP). Secondo Edoardo Garibotti, Responsabile della Sezione Componentistica ANIMP, sono numeri importanti.

“Oggi per noi è un grande successo: i numeri hanno superato le aspettative e questo significa che il post COVID ha riportato agli albori tutti quelli che erano i nostri punti di forza” .

Secondo le stime elaborate da ANIMP, la domanda di petrolio e gas raggiungerà un plateau verso la fine di questo decennio, mentre la futura domanda di gas dipenderà dalla transizione energetica e l’utilizzo di carbone calerà.

“La componentistica italiana si trova di fronte a diverse sfide, una delle sfide più importanti sicuramente riguarda la transizione energetica con tutto quello che ne viene declinato, sia per quanto riguarda l’oil & gas che per quanto riguarda tutta la parte di Power Generation. Siamo in attesa che venga fatto il piano energetico nazionale. Come ANIMP, dobbiamo cercare di preparare le aziende per il futuro” .

Inoltre, come raccolto da ANIMP, la transizione energetica continuerà, anche se a un ritmo un po’ più lento di quanto inizialmente previsto. Saranno gli investimenti effettuati nel nostro Paese, come sottolinea ancora Garibotti, a far la differenza.

“Le sfide sulla transizione energetica sono molte e io non le definirei completamente chiare. Sulla generazione di energia non c’è dubbio che il nucleare avrà un ruolo e poi c’è la grande sfida dell’acqua; l’acqua è un bene importante necessario e sicuramente nel medio periodo il tema avrà un grande sviluppo” .

Nel corso dell’appuntamento, aperto dal Presidente Marco Villa e dal Presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, sono stati esplorati anche gli scenari geopolitici e le loro ricadute sul Belpaese e sul settore dell’impiantistica industriale. In occasione del convegno, inoltre, Davide Caparini, Ceo di Mesit e Consigliere regionale in Lombardia, ha presentato l’attivazione di un gruppo di lavoro ANIMP sul nucleare.

“Nucleare è qui e ora. Sono tantissime le imprese e gli associati di ANIMP che partecipano a programmi nucleari di altre nazioni. Lo fanno per quanto riguarda il REPower EU, che prevede la realizzazione di ben 29 centrali nucleari in Europa. Lo fanno con competenze e capacità che vogliono mettere al servizio del decisore politico, che oggi è alla svolta, al bivio: deve decidere se dare al nostro Paese sicurezza e stabilità nell’approvvigionamento energetico e quindi se accompagnare lo sviluppo o stare in balia di una transizione e di una de-carbonizzazione che non ha e non potrà fornire la certezza dell’approvvigionamento energetico. Quindi c’è una competenza, la capacità delle imprese, che oggi disegna uno scenario che consentirà all’Italia, com’è già stato e come continua a essere, di essere uno dei grandi player a livello europeo e internazionale per quanto riguarda la realizzazione e la costruzione di centrali nucleari”

Da ANIMP, dunque, arriva alle Istituzioni nazionali un forte appello a costruire congiuntamente il futuro energetico dell’Italia, in una logica di coprogettazione che permetta di affrontare in maniera vincente le sfide dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile con interventi strutturali funzionali.