Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco continua a riservare nuovi colpi di scena. Andrea Sempio, recentemente indicato come nuovo indagato, è tornato davanti ai carabinieri di Milano per un’ulteriore acquisizione delle sue impronte digitali, questa volta con il metodo dell’inchiostro. Un atto che potrebbe rivelarsi decisivo e gettare una nuova luce su un caso che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso.
Le ultime indagini sul delitto di Garlasco
Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, tornano al centro dell’attenzione con nuovi sviluppi. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi nel 2015, l’inchiesta si è riaperta seguendo una nuova pista che coinvolge Andrea Sempio, amico della vittima. Tracce genetiche compatibili con lui sono state trovate sotto le unghie di Chiara, riattivando un fascicolo archiviato nel 2017.
A rilanciare l’interesse sono stati nuovi elementi, tra cui vecchi atti rivalutati e documenti consegnati nel 2023 dagli avvocati di Stasi, che ipotizzano il coinvolgimento di altre persone.
Andrea Sempio torna in caserma: quelle impronte possono cambiare tutto
Andrea Sempio è tornato oggi presso la caserma dei carabinieri di Milano per un nuovo prelievo delle impronte digitali, dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco nel 2007.
L’uomo, oggi 37enne, si è presentato con la sua avvocata Angela Taccia alla caserma di Porta Garibaldi, dove è stato sottoposto alla procedura tradizionale con inchiostro, dopo che il precedente tentativo con il laser del 4 marzo scorso non era riuscito correttamente.
“Il 4 marzo, durante i rilievi dattiloscopici, è stato rilevato che l’uso del laser avrebbe potuto causare alterazioni, quindi per maggiore sicurezza è stato deciso di ripetere il prelievo con il metodo tradizionale”, ha dichiarato il legale.
A riguardo, Andrea Sempio si è mostrato tranquillo, sottolineando che l’episodio di oggi era semplicemente una formalità da completare. Riguardo alle voci che circolano quotidianamente, ha osservato che ogni giorno emerge qualcosa di nuovo e che ormai sono abituati a essere “sballottati”.