Argomenti trattati
Nella mattinata di oggi, giovedì 3 ottobre, la Guardia di Finanza ha svolto delle perquisizioni e acquisizioni nelle sedi Anas di Roma, Milano e Torino. L’inchiesta riguarda appalti di circa 400 milioni di euro, per cui sarebbero state pagate tangenti. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta della procura ci sono nove indagati.
Tangenti in cambio di appalti: indagini in corso
Per i pm titolari del procedimento penale, Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, coordinati dall’aggiunta Tiziana Siciliano, e il Nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF milanese ipotizzano una presunta corruzione legata a presunte mazzette in cambio di appalti su lavori stradali che riguardano la Lombardia e il Nord-Est Italia. Tra gli indagati ci sono almeno due funzionari del gruppo Fs, che si occupa di infrastrutture stradali.
Gli indagati sono nove, tra questi almeno due funzionari di Anas, che avrebbero incassato mazzette per circa 400mila euro in cambio di appalti per lavori stradali da 400 milioni in Lombardia e in altre zone del Nord-Est.
Gli indagati
Tra gli indagati figurano i fratelli Luigi, Marco e Stefano Liani, i primi due imprenditori e il terzo responsabile di Anas spa – Struttura territoriale Toscana. Indagato anche Eutimio Mucilli, responsabile che avrebbe intascato dal Consorzio Sis una tangente per alcuni lavori sulla Variante Tremezzina.
Tra le persone perquisite dalla Guardia di finanza anche il funzionario Vincenzo Giarratana, l’ex dirigente del Mit Giovanni Proietti e Mauro Ernesto Pelagalli. E ancora tra gli indagati figurano Alberto Brentegani consigliere di amministrazione dell’Autostrada Brescia Verona Vicenza Padova.
Il commento di Matteo Salvini sull’inchiesta
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, rispondendo a una domanda dell’agenzia ANSA sull’inchiesta che riguarda l’Anas, ha dichiarato:
“Mi auguro che gli inquirenti facciano bene e in fretta il loro lavoro. Se c’è qualcuno che ha sbagliato, che paghi“.